AVEZZANO – Botta e risposta al calor bianco fra i principali protagonisti della vicenda apertasi, al Comune di Avezzano, dopo l’incarico conferito, dalla DeAngelisGiunta, ai professionisti D’Orazio e Fedele per il recupero dell’Irap. Incarico contestato dai consiglieri Roberto Verdecchia e Cristian Carpineta perché il Comune poteva utilizzare le risorse professionali che ha al suo interno e poi perché l’importo dell’incarico, non essendo prevedibile e determinabile, non poteva esser dato in questo modo. I due prefigurano scenari non troppo cristallini e, quindi si è subito aperta una vera e propria bagarre. D’Orazio che sostiene di avere professionalità ed esperienze e che l’incarico si conterrà sotto i 40mila euro, cifra che non deve essere oltrepassata per dare un incarico diretto da parte di un ente pubblico, Verdecchia e Carpineta che replicano dicendo che il problema non è quello, ma la liceità e la forma con la quale si è proceduto, sottovalutando anche le risorse già presenti nell’Amministrazione e accettano la sfida legale lanciata dal Sindaco di San Benedetto dei Marsi che ha minacciato di tutelarsi per vie legali.
Questa la nota di Quirino D’Orazio: «Un attacco scomposto e di una gravità inaudita, tanto più perché arriva da due colleghi, Cristian Carpineta e Roberto Verdecchia, che evidentemente dimostrano poca dimestichezza con il diritto amministrativo, altrimenti avrebbero avviato loro, in particolare Verdecchia, che è già stato amministratore, questa virtuosa operazione di recupero somme in favore del Comune di Avezzano. La possibilità del recupero Irap sulle retribuzioni del personale degli Enti Locali dice D’Orazio – , deducendo i costi di alcune categorie specifiche di dipendenti, esiste da oltre 15 anni, applicandosi ai comuni la determinazione dell’Irap con il metodo retributivo e non con il metodo commerciale come avviene per le imprese. Dopo aver eseguito un check-up gratuito, con il dottor Nicola Fedele che da anni si occupa della materia specifica, ci siamo accorti che il comune di Avezzano aveva importanti somme da recuperare. Purtroppo, a causa dei termini prescrizionali previsti dalla legge, che consentono di recuperare fino agli ultimi 5 anni di imposta pagata in più, si è potuto recuperare le somme versate in eccesso dall’anno 2013 all’anno 2018. Se l’ex assessore avv. Verdecchia si fosse attivato quando era in carica dal primo anno del suo insediamento – accusa D’Orazio – , il Comune avrebbe recuperato quanto speso anche negli anni precedenti, generando già da allora preziose economie da investire per il proprio territorio che rappresentava. L’insinuazione che dietro questo incarico ci possa essere una questione politica – risponde D’Orazio – è offensiva e lesiva della mia professionalità, tanto più perché, dopo aver sperimentato con successo tale opportunità nel comune di San Benedetto dei Marsi, abbiamo ricevuto l’affidamento di un analogo incarico dal sindaco di Luco dei Marsi, guidato dal sindaco Marivera De Rosa, non certo di centrodestra, Comune che ha già recuperato grazie a noi circa 40mila euro, che andranno sulla spesa corrente e che possono essere spesi subito a favore della comunità di Luco. Non solo, lo stesso incarico mi è stato affidato dal Comune di Civitella Roveto dove il sindaco Sandro De Filippis ha recuperato 45mila euro, e dal Comune di Cerchio, che ha recuperato a sua volta 12mila euro. Ad oggi, sono diversi i Comuni con i quali stiamo per avviare la stessa procedura. Per quanto riguarda Avezzano – rende noto D’Orazio – il Comune ha già recuperato 130mila euro sui costi sostenuti per i dipendenti fino al 2013. Ribadisco: se tale operazione, o anche il recupero IRAP sui disabili, fosse stato avviato da Verdecchia, si sarebbero potute recuperare somme spese nei cinque anni precedenti. Per quanto riguarda poi le parcelle del sottoscritto e del commercialista, anch’esso specializzato nella materia e con cui collaboro – abbiamo firmato una dichiarazione di autolimitazione dei profitti che, pur essendo stabiliti nel 20% delle somme recuperate, non supereranno comunque la soglia dei 40mila euro prevista dal codice degli appalti, ma anche se le somme recuperate superassero l’importo, abbiamo formalizzato di rinunciare a ulteriori retribuzioni e di lavorare gratuitamente oltre la soglia prevista. Sono amareggiato – conclude D’Orazio – che una buona pratica amministrativa possa essere strumentalizzata politicamente con tanta superficialità e mi riservo di agire legalmente a tutela della mia reputazione professionale».
Questa la durissima replica di Verdecchia e Carpineta: ««Apprendiamo con stupore la risposta stizzita del collega professionale Quirino D’Orazio per un iniziale modesto incarico di euro 2.000,00 (almeno così sembrava), conferitogli in un periodo elettorale ove la di lui moglie era candidata con apparentamento ufficiale con il più noto consigliere regionale Emilio Iampieri, ma, non ce ne voglia, noi siamo quelli dell’opposizione, della Città di Avezzano e non del suo Comune, e non abbiamo interesse di dire e raccontare circostanze non vere e quindi false e quando parliamo di “”cambiali elettorali”” da pagare in anticipo lo possiamo affermare a ragion veduta e con la documentazione in atti ed in nostro possesso, interfacciata dalle elezioni del 10 febbraio che sono appena trascorse.
Nessuno di noi due disconosce la sua professionalità e del Dr. Nicola Fedele, però essere tacciati per i cattivi di turno che non leggiamo la documentazione in atti o la leggiamo con tanta superficialità ed addirittura una sua riserva di agire nell’opportuna sede giudiziaria a tutela della sua reputazione professionale ci desta qualche perplessità, di talché come qualche vecchio saggio politico che noi non dimenticheremo mai, aveva a dire che “a pensar male non si fa peccato”, tale motto oggi lo rivendichiamo e lo facciamo nostro.
Noi non abbiamo pensato male né dell’incarico dato ed a chi è stato dato. Però come lei ben dovrebbe sapere e ricordare – forma e sostanza – vanno rispettate e non confuse come sembra aver fatto lei parlando di diritto amministrativo ed irap. Ed allora, ricordandole che il Comune di Avezzano ha un ottimo ufficio legale ove dal 1.12.2017 il collega Blandini G. svolge le sue funzioni e che la struttura stessa è connessa con quella dell’area bilancio e ragioneria, ove oltre al dirigente Dr. Panico M. dal marzo 2018 è stato affiancato altro funzionario nella persona del Dr. Spera M. era lecito aspettarsi che tale compito, già pagato da noi avezzanesi, si svolgesse all’interno dell’ente, essendo già strutturato di suo, ma se così non è stato per volontà di qualche dirigente pazienza, faremo i cattivi di turno. Sarebbe quindi il caso di chiederle del perché in atti non appare nessuna richiesta di autolimitazione dei profitti che in nessun caso non supereranno l’importo dei 40.000,00 euro in caso di recupero delle somme e del perché la determina dirigenziale a firma del dirigente Dr. Claudio Paciotti (oscurata sul sito della trasparenza certo non da lei), non porta tale riferimento ma solamente si limita a dire che …”l’affidamento dell’incarico, tenuto conto del volume di affari delle attività commerciali gestite dall’ente, può essere collocato, tra quelli inferiori all’importo di euro 40.000,00 ” e quindi non dovrà superare il tetto dei 40.000,00 euro ed ancora al punto 3 finale della determina, questa narra che “l’espletamento delle suddette prestazioni sono da ultimarsi improrogabilmente entro il 31.12.2019 ed il compenso ammonta ad un importo variabile commisurato al 20% più oneri come per legge, da applicare al recupero ottenuto dall’ente per l’Irap”. Ci creda oltre il suo curriculum vitae da lei non sottoscritto (e né tantomeno inviato con firma elettronica digitalizzata) e la dichiarazione di insussistenza di situazione di conflitto di interesse e quant’altro, nulla abbiamo trovato in merito ad un tanto decantato atto di autolimitazione da parte sua dei compensi e del Dr. Fedele.
Siamo altresì a ricordarle che giustamente come osserva lei, tale atto poteva essere svolto sin dall’anno 2012/13, “forse” perché gli altri anni sono andatati prescritti (ma non per la Corte dei Conti aggiungiamo noi), però lei dimentica o sconosce che gli assessori al bilancio erano ben altri che sembrano essere suoi attuali colleghi di coalizione nonché di partito identificabili se non erriamo nelle persone dei Sig.ri De Angelis G. attuale Sindaco e Boccia F. attuale consigliere, quindi se deve muovere lontane accuse verso chi aveva altri incarichi è doveroso che lei conosca e non ignori la storia della nostra Città.
Quanto al fatto di una sua presunta riserva di agire legalmente presso l’autorità giudiziaria di competenza per tutela della sua reputazione professionale, sono a lei ben noti i due indirizzi in via C. Corradini ove potrà scegliere se adire la autorità giudiziaria civile o penale, sempre che non accadano gli stessi fatti verificatesi la settimana trascorsa in Sicilia, ove nostri colleghi hanno avuto problemi di certo non simpatici con il vizietto del c.d. “voto di scambio”.
Scelga lei quale delle due verità intende percorrere, ma si ricordi che a noi, che siamo Consiglieri della Città di Avezzano e prima di tutto Avezzanesi, sta a cuore la sorte della nostra città e non gli interessi politici del politicante di turno e soprattutto quelli personalistici dei loro “vicini di casa».