REGIONE – Si alza la voce di chi è rimasto fuori dal nuovo assetto politico regionale. Emilio Iampieri e Lucia Ottavi verso il ricorso al Tribunale amministrativo regionale.
Tra gli esclusi dalla nuova compagine politica regionale, decisa dal voto del 10 febbraio, figurano Emilio Iampieri, ex consigliere regionale, e Lucia Ottavi, entrambi candidati per Forza Italia, circoscrizione aquilana.
Iampieri e la Ottavi dopo aver sfiorato, rispettivamente, una riconferma e una prima elezione tra i banchi dell’Emiciclo, hanno deciso di rispondere alle risultanze del voto – comunicate ufficialmente dalla Corte d’Appello – per vie legali. Il ricorso al Tar, infatti, da iniziale ipotesi ventilata è diventato concreta realtà.
Le pratiche sono in via di ultimazione e a giorni saranno presentate e depositate al Tribunale amministrativo regionale. A poco più di una settimana dalla proclamazione della Giunta e il giorno dopo l’insediamento del Consiglio regionale, si fa spazio, allora, la voce di chi, almeno ad oggi, è rimasto fuori. Avvocato difensore nel ricorso di Lucia Ottavi è Quirino D’Orazio, anche sindaco di San Benedetto dei Marsi e marito della candidata alle regionali 2019 con Forza Italia.
Ci sarà tempo per ricorrere fino al prossimo 25 marzo, quando scadrà il termine per notificare l’atto del ricorso. «Il ricorso è basato sul mancato rispetto del dettato normativo dell’art.17, comma 6, lettera b) della legge regionale n.9/2013, riportato a pag. 24 del preconfezionato mod 283 AR, predisposto da un funzionario del Ministero dell’Interno e messo a disposizione dei membri della commissione dell’Ufficio Centrale Regionale della Corte D’Appello, i quali a causa di questa monca trascrizione letterale del testo normativo, che prevede l’applicazione di una precisa formula matematica necessaria a ponderare il rapporto tra numero di votanti e voti espressi a favore delle varie liste, tra province aventi diversi numeri di abitanti, sono stati indotti nell’errore di aver applicato una formula matematica diversa rispetto a quella prevista dalla legge, favorendo di fatto i candidati delle province più popolose ai danni di quelli candidati nelle province aventi meno abitanti. Non a caso, a causa di questo calcolo forviante, è stato eletto il consigliere della provincia di Chieti (387.120 abitanti) e non quello della provincia di L’Aquila (300.404 abitanti)», spiega l’avvocato D’Orazio.
«Per tali ragioni è doveroso ricorrere al TAR, non solo per il caso specifico, ma anche per le future elezioni, perché l’illegittimo metodo adottato non consente pari opportunità e parità di condizioni ai candidati delle varie circoscrizioni, favorendo, di fatto, quelli delle province aventi un numero di elettori più alto e frustrando al tempo stesso la dignità delle province aventi meno abitanti».
Adesso sarà il Tribunale Amministrativo a dover far luce sull’intera vicenda.
Lo scenario diverrebbe ancor più articolato qualora, come sembra molto probabile, dovesse presentare ricorso anche il candidato Gianni Bellisario, candidato di Azione Politica nella circoscrizione di Chieti. Potrebbe venire a crearsi un vero e proprio effetto domino.