AVEZZANO – In un paese come l’Italia dove le dimissioni sono sempre state un gesto poco frequente, nei giorni scorsi il Consigliere di Forza Italia Giancarlo Cipollone, ha sorpreso tutti, dimettendosi appunto dalla Presidenza della V Commissione che si occupa di sport e cultura.
Le ragioni del gesto, secondo lo stesso Presidente, erano da ricercare nella mancanza di collaborazione e su alcune decisioni inerenti il settore cultura delle quali Cipollone non era a conoscenza e avrebbe appreso solo attraverso la stampa. In sostanza accadeva che i componenti di Giunta, non prendendo in considerazione né la Commissione né tanto meno il Presidente Cipollone, emanavano comunicati stampa esponendo problematiche e soluzioni che avrebbero dovuto coinvolgere la Commissione stessa.
In sostanza, ignorati!
La domanda sorge spontanea; ma stiamo parlando della stessa maggioranza, quindi perché non coinvolgere nelle decisioni i componenti di una Commissione ed in primis il Presidente? Delle due l’una: o il Presidente non è rappresentativo o i componenti di Giunta ritengono di potersi sostituire alla Commissione da lui rappresentata.
Risulta chiaro che quella che vuol essere fatta passare agli occhi dei cittadini come una maggioranza coesa, forte e bulgara, nei fatti risulta essere poco coesa e rischia di potersi sciogliere da un momento all’altro come neve al sole con l’arrivo della Primavera.
In seguito a quanto accaduto, è lampante come all’interno della maggioranza non ci siano rapporti che consentano di perseguire insieme uno stesso obiettivo e ancor più grave è che un Presidente di Commissione venga ignorato dalla sua stessa maggioranza.
Quando già era partito il toto nomine, arriva lo scoop! Cipollone, come spesso accade in Italia, non ha voluto sfatare il tabù e da buon italiano ha ritirato le dimissioni, giustificandole con l’insistenza dei componenti della maggioranza affinché lo stesso continuasse a guidare la V^ Commissione, con la rassicurazione che in futuro sarebbe stato messo a conoscenza di quanto sarebbe accaduto nella sua stessa maggioranza. Insomma “Mi dimetto! Anzi No!” e verrebbe da concludere con il grande Enzo Jannacci “Ma Perché? Perché No!”.
Una Commissione che, peraltro, il Presidente non ha mai ritenuto opportuno convocare in quanto l’ultima chiamata risale all’Agosto 2017. Confidiamo in convocazioni più frequenti, o quanto meno di convocazioni (già sarebbe molto) che consentano ai componenti della V Commissione di poter lavorare alacremente per la… Città Bella.