MAGLIANO DEI MARSI – Ogni anno, la giornata dell’8 marzo ci pone di fronte ad un momento di profonda riflessione che ci dovrebbe consentire di affrontare una giornata davvero particolare, ovvero “La Giornata Internazionale della Donna”. In molti la definiscono, banalizzandone il senso, “Festa della Donna”, ma visti i tempi c’è poco da festeggiare!
La Giornata Internazionale della Donna è una ricorrenza nata con lo scopo di ricordare tutte le conquiste sociali che hanno ottenuto le donne nel corso della storia, e nello stesso tempo di denunciare tutti i soprusi, le violenze e le discriminazioni che le donne hanno subito e purtroppo continuano a subire: specialmente per quelle che hanno incappato nelle recenti violente tempeste emotive.
In questo articolo vi racconteremo la triste vicenda, che per fortuna si è conclusa senza ulteriori problemi, di Asia Bibi. Asia è una giovane madre di cinque figli che viveva in un villaggio della provincia del Punjab nel Pakistan: tutto ciò sembra essere qualcosa di quotidiano, se non fosse che la giovane madre fosse di religione cristiana. E propria la sua fede fu oggetto di pesanti violenze psicologiche e discriminazioni sociali. La vicenda di Asia, che per qualche tempo è stata “nascosta” all’opinione pubblica anche dai mass media dell’occidente, iniziò in quel 14 giugno del 2009: Asia era impegnata nel suo lavoro di contadina ed ebbe un diverbio con alcune donne che stavano lavorando con lei, ma che erano di religione musulmana. Visto così sembrava esser un normale diverbio come quelli che quotidianamente avvengono anche nella nostra realtà occidentale. Ma lì le cose andarono diversamente. Le donne accusarono falsamente Asia di aver offeso Maometto. La giovane donna venne picchiata, chiusa in uno stanzino e violentata, infine venne buttata letteralmente in carcere.
Nella sua angusta cella del carcere Asia viveva in condizioni davvero poco umane: quando nel dicembre del 2011, una Ong che si occupava dell’assistenza legale la visitò, non la trovò per niente bene. Ma una cosa emerse da quella visita, il coraggio di quella giovane donna: Asia, aveva già perdonato i suoi aguzzini. Ahinoi la vicenda non si concluse lì! Passarono molti anni e molte peripezie giudiziarie: venne condannata anche alla pena di morte. Ma nel 2015 la Corte Suprema del Pakistan cancellò la sentenza: e nel medesimo anno la donna incontrò anche Papa Francesco. Asia venne definitivamente prosciolta da ogni accusa il 31 ottobre del 2018.
«Senza le donne, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà. Il volto della coesione sociale. A voi, una società non bene organizzata affida il compito, delicato e fondamentale, di provvedere in maniera prevalente all’educazione dei figli e alla cura degli anziani e dei portatori di invalidità. Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente», con questa frase del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella vorremo augurare una bellissima giornata internazionale della donna alle nostre lettrici.