AVEZZANO – Con “Questi fantasmi” andato in scena il 26 febbraio scorso è tornato il teatro eduardiano con Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Paola Fulciniti, Giovanni Allocca, Gianni Cannavacciuolo, Viola Forestiero, Federica Altamura, Andrea Cioffi, la regia di Marco Tullio Giordana, le scene e le luci di Gianni Carluccio, i costumi di Francesca Livia Sartori, le musiche Andrea Farri, la produzione Elledieffe e La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo diretta oggi da Carolina Rosi dopo la scomparsa di Luca avvenuta nel novembre 2015. Di Lui, suo Padre aveva detto una volta “…Senza mio figlio forse io… scusate… me ne sarei andato all’altro mondo tanti anni fa. E io debbo a lui il resto della mia vita. Lui ha contraccambiato in pieno. Scusate se io faccio questo discorso e parlo di mio figlio. Non ne ho mai parlato! Si è presentato da sé. È venuto dalla gavetta, dal niente, sotto… il gelo delle mie abitudini teatrali…” Si è trattato di una produzione importante per la compagnia, ma anche per tutto il mondo del teatro, una occasione questa che avvia percorsi artistici condivisi e che continua, nel rigoroso segno di Luca, a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana, una famiglia che dividendosi ha dato vita a due percorsi teatrali diversi che riflettono, tuttavia, la grande creatività ed i temi della tradizione napoletana che travalica, ancor tuttavia, i suoi stessi limiti per approdare alla spiaggia del grande teatro che si dispiega nella sua grande opera di rappresentare, per finta, i drammi, le commedie e le piccole e grandi cose della scena della vita!
Dopo questa importantissima serata, ecco che oggi, lunedì 4 marzo alle 21, il Teatro dei Marsi ritrova in scena “Uno zio Vanja”, nell’adattamento di Letizia Russo tratto dalla celebre opera di Cechov.
Debbo dire che l’ultimo “Zio Vanja” che mi ricordo, ma è stato per mia colpa, è quello con Gastone Moschin andato in scena all’Aquila molti anni fa con una scenografia praticabile che riproduceva l’abitazione del protagonista.
Nella fotografia una immagine della compagnia di Khora Teatro.
Lo spettacolo offre una visione della vita, per quel che è nello stile di Cechov, semplice e sobrio, modellato sulla tragicommedia quotidiana che mostra le complesse e sostanzialmente uniche facce della esistenza dell’uomo nell’ambiente domestico della famiglia.
Nella locandina tutti gli attori e le notizie dell’allestimento scenico. Buona visione.