AVEZZANO – Alberi che cadono, strade che sembrano essere state colpite da meteoriti, commercianti sul piede di guerra, ambulanti ormai esasperati e il problema spazzatura. È questa la fotografia di una città che, seppur voglia esser fatta passare per bella, rischia di diventare da quinta città d’Abruzzo, a fanalino di coda della Regione per delle scelte discutibili da parte dell’Amministrazione.
Al di là della fontana di Piazza Risorgimento, che non rappresentava certo il bisogno primario di questa città, poche sembrano essere state, in quasi due anni dall’insediamento di questa Amministrazione, le iniziative degne di nota che siano andate incontro ai bisogni reali dei cittadini.
Nei giorni scorsi l’evento straordinario che ha fatto danni in tutta Italia, non ha risparmiato Avezzano e la Marsica. Quando si è di fronte ad eventi calamitosi del genere si può far ben poco. Come si dice “non si può andare contro la forza della natura”. Gli alberi da sempre cadono sotto i colpi delle intemperie. Cosa diversa però è quando l’Amministratore si autocelebra al punto da giudicare il cittadino e dando allo stesso, tra le righe, dell’incapace. Tutti ambientalisti, tutti botanici. Allora la domanda sorge spontanea. Ma se un Amministratore dice di saperne più di tutti, di aver controllato uno ad uno gli alberi, gli stessi non dovrebbero cadere e se ciò accadesse qualcuno dovrebbe assumersene la responsabilità. E quel qualcuno in quel caso sarebbe, tanto per rimanere il tema, l’Assessore al ramo. E’ una questione di umiltà, quella che manca da sempre a questa Amministrazione che ormai di bello sembra avere solo lo slogan.
Inoltre non si comprende come un Comune come Avezzano spenda circa 1 milione di euro l’anno per la manutenzione del verde pubblico per vedere poi cadere gli alberi sulle auto in un pomeriggio di ordinaria follia. I buoni Governi son sempre stati quelli che, nonostante qualche pecca hanno sempre ascoltato la base, cioè il cittadino, colui che autorizza il proprio rappresentante a governare la città, perché è dalla base che una comunità riesce a crescere. Il volere del popolo è sacrosanto o almeno lo era prima di conoscere questa Amministrazione. Il famoso detto “non si muove foglia che Dio non voglia”, sembra che ad Avezzano sia stato modernizzato in “non si muove foglia che Amministrazione non voglia.”
Avezzano sembra essere diventata un po’ come un’azienda dove c’è il Capo, con sede in Piazza della Repubblica, che decide come e dove fare eventuali interventi ed i cittadini sembrano essere dipendenti “obbligati” ad eseguire. Il senso della partecipazione del cittadino alle scelte importanti per il futuro della città, sembra esser passato in secondo piano quando un’Amministrazione, contro il volere degli ambulanti, sposta il mercato in un luogo che arreca danno agli stessi. Sembra che la spesa annua per l’organizzazione dei mercati e delle fiere si aggiri intorno ai 29 mila euro per quella che deve sembrare la città bella.
Dulcis in fundo problema spazzatura. Da giorni sui social si vedono cestini stracolmi di spazzatura di ogni genere; è vero il senso civico dei cittadini dovrebbe essere il punto di forza di una città ma se ciò non accade è l’Amministrazione o chi per essa che deve prodigarsi a far in modo che la città, oltre ad essere bella sia anche pulita e non solo “multata” (come accaduto all’utente che si è visto recapitare una multa poiché la spazzatura non era regolarmente differenziata).
La città sembra ormai un pugile al tappeto sotto i colpi dell’avversario. E l’avversario purtroppo, in questo caso, sembra essere l’Ente che dovrebbe avere come scopo primario il bene del cittadino. Servirebbe un’operazione simpatia e basterebbe che l’Amministrazione torni tra i cittadini ascoltando le loro istanze e permettendo loro di poter svolgere il proprio lavoro con serenità. Quella serenità ormai persa da tutti coloro che portano avanti delle attività in quella che vuol essere fatta passare a tutti i costi come città bella ma… che non balla.