AVEZZANO – Sabato sera, ore 21,30, saletta di un pub ad Avezzano, ci sono dei ragazzi divisi fra due tavoli che stan mangiando hamburger e patatine. Si capisce subito che appartengono a scuole diverse: da una parte studenti di un Liceo, del quale non faremo il nome, dall’altra quelli di un’altra scuola.
Forse si conoscono, almeno di vista. Ad un certo punto, uno dei liceali, che tra l’altro è figlio di un noto professionista (del quale taceremo il nome così come abbiam fatto per la scuola), fa una domanda che starebbe bene a “chi vuol essere milionario”. La fa ridendo, con una intonazione del tipo: tanto non saprai rispondere! L’altro, dell’altro tavolo, ha una estrazione diversa, meno importante. Lo guarda, sorride e risponde, però con un’aggiunta: gli dice perché la domanda sia stata formulata male e la corregge ed aggiunge che così la risposta esiste ed è unica!
Due ragazze ridono. Il liceale arrossisce e poi dice una cosa fuori luogo: «Vedi, non farti grande perché hai risposto giusto, infatti, io andrò in un posto di responsabilità mentre tu magari andrai a vender patatine…».
La rissa è evitata per poco, soprattutto per merito dell’altro ragazzo che dice: «Dai andiamo via, usciamo… Così andiamo un po’ in piazza!».
Con un amico, mentre sorseggiamo una birra alla spina, commentiamo l’accaduto: il mio amico scuote il capo ed io non posso che dargli ragione… Neanche più fra ragazzi si riesce ad avere una sorta di egualitarismo democratico! Ormai tutti son pieni di sé e ciò che conta non è più essere ma avere…
Buonanotte Avezzano!
Il potere uccide!
Erich Fromm è lontano…