MAGLIANO DEI MARSI – Giornata di ricordi e memoria per Magliano dei Marsi. Parliamo di un evento sismico che condizionò una parte di Marsica che guarda verso i Piani Palentini: il terremoto del 24 febbraio 1904. Erano le 15,53 di quel febbraio di 115 anni fa e la vita si svolgeva tranquillamente nel paese di Magliano dei Marsi, quando una scossa di 5.7 gradi della scala Richter turbò la tranquillità del paese sotto le pendici del Monte Velino. L’epicentro del terremoto fu proprio nella faglia che passa sotto il paese di Magliano e della sua frazione di Rosciolo: la scossa, secondo alcuni studiosi, durò per circa 11 secondi.
Magliano subì degli ingenti danni soprattutto nel suo millenario patrimonio artistico: la maestosa chiesa di Santa Lucia subì dei gravi danni, la nota Torre Di Cola – meglio conosciuta come la Torre dei Padellari- crollò sotto i colpi della seconda replica sismica il giorno seguente. Anche le abitazioni subirono pesanti danni. A tal proposito lo studioso Alfonso Cavasino scrisse: “La parte dell’ingresso delle case furono quasi tutte murati per evitare che qualche imprudente vi alloggiasse, sicché la popolazione fu costretta a riparare in aperta campagna come meglio poté, sotto tende, o sotto capanne improvvisate con porte, finestre, assiti tolti dai fabbricati caduti”. Miracolosamente non ci furono vittime; si ricorda una serie di feriti di cui due gravi per la frattura delle gambe. Lo studioso Cavasino nel suo resoconto sul sisma del 1904 prosegue: “E’ da osservare che tanto in questo comune, come in quelli limitrofi, la gravità dei danni non fu dovuta soltanto dal terremoto, ma in parte dalla vetusta dei fabbricati ed alla loro cattiva conservazione”. Una lezione sempre attuale, ahimè.
Per quanto concerne le frazioni di Rosciolo e Marano ebbero anch’esse gravi problemi, sia nel patrimonio abitativo che in quello artistico. Alfonso Cavasino, parlando di Rosciolo parla di una situazione pressoché infernale: le cinquecento case che componevano il borgo vennero quasi tutti abbattute o dal sisma oppure dal Genio Militare per colpa del sisma. Marano, viceversa, contava duecento case di cui solo alcune vennero abbattute, mentre le altre non subirono danni strutturali.
Nonostante questo, i problemi relativi a questo sisma, le comunità di Magliano e delle frazioni di Rosciolo e Marano si risollevarono, gettandosi alle spalle il “problema terremoto”. Vennero ricostruite le case, risistemati gli edifici religiosi e non solo: nel 1909 approdò a Magliano l’energia elettrica ed il primo supermercato dell’epoca, l’Emporio Gentile mentre nel 1910 giunse la prima linea telefonica. Il paese aveva ripreso a vivere degnamente, quando giunse il 13 gennaio del 1915 e sappiamo tutti cosa successe in quella mattinata.