SAN BENEDETTO DEI MARSI – Perde quota l’ipotesi del’incidente, a seguito di un allontanamento volontario, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Collinzio D’Orazio. Il cinquantunenne di San Benedetto dei Marsi era scomparso senza un motivo all’inizio di febbraio.
Come noto, il cadavere è stato ritrovato e recuperato ieri dai Carabinieri Subacquei di Pescara che, intervenuti i mattinata, dopo poche ore di perlustrazione del fiume Giovenco e dell’intersezione fra lo stesso fiume ed i canali del Fucino fra San Benedetto e Pescina, hanno scovato il corpo dello sfortunato sanbenedettese. Ritrovamento, peraltro, effettuato dopo che per giorni, Vigili del Fuoco, Carabinieri della Compagnia e volontari avevano scandagliato il territorio. Tutto, fra l’altro, a poche centinaia di metri di distanza dal luogo della sparizione. Con i militari pescaresi, poi, hanno collaborato attivamente gli uomini della Stazione Carabinieri di San Benedetto dei Marsi, al comando del Luogotenente Loreto Colabianchi, che hanno operato 24 ore su 24 nella speranza di ritrovare l’uomo ancora in vita.
Questa mattina, poi, gli stessi militari, su mandato della Pm Lara Seccacini, hanno svolto un’accurata e approfondita perlustrazione sul luogo del ritrovamento in cerca di particolari che possano aiutare l’indagine. Ovviamente tutto è coperto da segreto istruttorio ma, stando ad alcune indiscrezioni abbastanza fondate, perderebbe sempre più peso l’ipotesi dell’incidente dopo un allontanamento volontario. Per il resto risposte certe potranno arrivare dall’autopsia che sarà eseguita domani, lunedì 25 febbraio, presso l’obitorio dell’ospedale di Avezzano. Solo allora si potrà iniziare a chiarire per lo meno la dinamica di quanto avvenuto nella serata dello scorso 1 febbraio, a San Benedetto dei Marsi, che ha poi portato alla morte del povero Colinzio D’orazio.