MAGLIANO DEI MARSI – “Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina”. La frase che vi abbiamo appena proposto è tratta dall’immortale opera “Amleto” di William Shakespeare e vuole, in qualche modo, farci addentrare in una ricorrenza davvero particolare: la Festa degli Innamorati. È vero, ormai qualsiasi ricorrenza sacra o profana è condizionata dal consumismo sfrenato: però il giorno di San Valentino ci porta a considerare l’amore – in tutte le sue varianti – come qualcosa di cui tutti noi abbiamo realmente bisogno.
In questa storia il protagonista è il vescovo San Valentino: egli nacque nella città di Terni nel 176 d.C circa da una nobile famiglia romana e morì martire a Roma nel 273 d.C. Dalla sua ordinazione a vescovo – e secondo alcune fonti divenne vescovo alla giovane età di 21 anni – divenne molto popolare all’interno del mondo cristiano e vi diremo il perché. La sua notorietà è dovuta ad una serie di aneddoti che lo ritraggono come colui che mette tranquillità all’amore, qui racconteremo due storie. Nella prima storia tema principale è lo sposalizio di due giovani: il ragazzo era un legionario pagano mentre la ragazza era una cristiana e per giunta gravemente malata. Mentre il vescovo Valentino stava dando la benedizione ai due sposi entrambi morirono legandosi così per l’eternità.
La seconda storia è quella più famosa di cui si tramanda ancora il contenuto. In un giorno di sole, il vescovo Valentino stava meditando presso il suo giardino, quando sentì due fidanzati litigare animosamente. Senza perder tempo il presule andò da loro e per farli riconciliare, dal giardino prese una rosa e la fece stringere sul gambo da entrambi i fidanzati, facendo attenzione a non farli pungere. L’amore venne riscoperto dai due giovani che chiesero al vescovo di unirli in matrimonio: da questo epiosdio trae origine la fama del santo degli innamorati tanto che la tomba di San Valentino, situata presso la basilica dell’omonimo santo nella città di Terni, è divenuta meta di pellegrinaggio, tutt’ora molto frequentata, da innamorati e non solo. Parte di questa notorietà è dovuta anche all’opera dei monaci benedettini che esportarono la storia del vescovo Valentino in Europa.
Tale tradizione venne anche arricchita da una vasta produzione letterale ed artistica: ricordiamo il poema dell’inglese Geoffrey Chaucer “Parlamento degli uccelli” che narra le vicende amorose di Riccardo II d’Inghilterra e Anna di Boemia oppure “l’Alto Tribunale dell’Amore” creato nel 1400 a Parigi dove si diramavano questioni d’amore in cui si producevano dei testi molto belli dal nome “Valentina”.
Detto ciò vi auguriamo un sereno giorno di San Valentino e che l’amore vi sia da compagno per tutta la vita.. Ah, i Baci di cioccolata, quelli famosi insomma, vennero inventati nel 1922 da Lucia Spagnoli; inizialmente vennero chiamati “cazzotto”. Giovanni Buitoni, amministratore delegato della Perugina e contemporaneamente presidente della Buitoni gli mutò il nome in Bacio.