L’AQUILA – Il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, ironizza e al contempo si aspetta risvolti positivi dopo le dichiarazioni del Ministro della Giustizia sul Tribunale d Sulmona.
«Mi auguro che l’apertura odierna sul Tribunale di Sulmona, espressa chiaramente questa mattina dal ministro della Giustizia, non sia dettata solo dall’emozione elettorale del momento ma da una volontà concreta di salvare i quattro tribunali a rischio soppressione». Lo dice il Presidente del Consiglio regionale, nonché Coordinatore della commissione tribunali, Giuseppe Di Pangrazio ricordando che la Commissione “Tribunali d’Abruzzo” istituita dalla legge regionale ha provveduto a raccogliere, dagli organi territoriali competenti e dai soggetti di rilevante interesse socio-economico, tutti i documenti ritenuti opportuni per procedere all’esame generale e alle valutazioni comparative di tutte le situazioni e condizioni dei quattro tribunali cosiddetti minori.
«La commissione – spiega Di Pangrazio – ha terminato il suo lavoro e consegnati gli incartamenti al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha dapprima fissato un incontro per il 10 gennaio, per poi rinviarlo a data da destinarsi». Il Presidente ricorda che la commissione si è adeguata a ciò che è stato sottoscritto nel cosiddetto “Contratto di Governo” dell’attuale maggioranza; che nel paragrafo “Giustizia” cita quanto segue: «Occorre una rivisitazione della geografia giudiziaria – modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni – con l’obiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicini ai cittadini e alle imprese. Pertanto sarebbe opportuno – conclude Di Pangrazio – mantenere gli impegni assunti, modificare definitivamente la riforma del 2012 e riaprire i quattro tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano, Vasto».
Il Presidente rinnova altresì al signor Ministro la piena disponibilità della commissione da lui coordinata, nel fornire, ulteriori contributi finalizzati alla definitiva riapertura dei quattro presidi giudiziari.