CELANO – “Il 10 febbraio, finalmente, dopo un lungo tira e molla dovuto alle tardive dimissioni del presidente uscente Luciano D’Alfonso (centrosinistra), si terranno le elezioni regionali in Abruzzo. Quali sono i temi prioritari a livello regionale e generale? E in base a quali elementi è possibile scegliere un candidato e uno schieramento piuttosto che un altro?”. A parlare, tramite una nota diffusa alla stampa, è il candidato alle prossime elezioni regionali Antonio Del Corvo.
“Come ci ha ricordato di recente Papa Francesco, per i cattolici l’impegno politico costituisce una responsabilità fondamentale per vivere la fede in modo pieno ed autentico e in questo momento storico vi è “urgenza di una nuova stagione del loro impegno sociale e politico, sottraendo la presenza cattolica nella società alla tentazione dell’indifferenza e al rischio dell’irrilevanza”. Per questo le elezioni sono un importante richiamo per tutta la vita sociale dei cattolici abruzzesi.
La scelta su candidato e schieramento non può prescindere da alcuni temi decisivi. L’alta percentuale di disoccupazione giovanile e la difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro per chi perde l’impiego costituiscono un dramma per molte famiglie. Occorre abbassare la tassazione del lavoro, incentivare le aziende che investono nel territorio, favorire la creazione di tirocini e stage retribuiti, sostenere la libera intrapresa, alleggerendo il peso burocratico su imprese e professionisti. Inoltre, è necessario ampliare con misure adeguate le tutele del lavoro femminile e, più in generale, le politiche di sostegno alla natalità e alla famiglia. Per quanto riguarda la sanità, la chiusura di ospedali nelle zone interne e l’accorpamento di molti reparti ha ingolfato i centri maggiori, abbassando il livello dei servizi erogati e non ha risolto il problema della cattiva gestione delle strutture pubbliche, portando sempre più cittadini a rivolgersi a strutture fuori Regione e a non valorizzare le eccellenze esistenti.
Un altro tema di competenza regionale è la formazione professionale, fino ad oggi concepita come l’ultima spiaggia per i ragazzi fuoriusciti dal sistema dell’istruzione statale, ma che può essere un’alternativa di grande valore educativo e lavorativo, in grado di formare i giovani ai lavori più ricercati. L’inclusione sociale dei migranti non è un tema specificamente regionale, ma è di certo una questione sociale urgente, da affrontare senza partigianeria e demagogia.
Come ci ha più volte ricordato Papa Francesco, non ultima l’intervista del 28 gennaio, occorre “il cuore aperto per ricevere, accogliere, accompagnare, far crescere e integrare” e per questo “il governante deve usare la prudenza” perché l’integrazione possa essere vera e duratura. Molti dei problemi legati al rapporto con i migranti sono dovuti proprio alla mancanza di integrazione, che diventa impossibile se l’immigrazione è eccessiva e non controllata.
In questa tornata elettorale sono tre gli schieramenti in campo tra cui scegliere, caratterizzati da un’impronta culturale e sociale molto diversa:
- Il centrosinistra, in una formazione molto ampia che va da gruppi di ispirazione centrista a liste ad anima comunista e radicale, mantiene un’irreversibile tendenza statalista e una visione etica dell’uomo e della società molto spesso inconciliabile con i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa.
- Il Movimento 5 Stelle che intercetta il malcontento più o meno giusto di molti, propone una “democrazia diretta” contraria ai corpi intermedi, cioè ad associazioni ed enti che costituiscono la linfa della nostra società. Inoltre, sui temi del lavoro e della solidarietà sociale propone ricette assistenzialistiche contrarie all’educazione alla libertà e al lavoro che sono il centro della dottrina sociale della Chiesa.
- L’area di Centrodestra – seppur a tratti attraversata da posizioni eccessive e anti-solidaristiche, che occorre attenuare – mantiene una certa attenzione ai principi di sussidiarietà, libertà di educazione, sostegno alla famiglia naturale e, per molti aspetti, una visione poggiata su libertà imprenditoriale e solidarietà sociale. Per queste ragioni, come cattolici popolari e impegnati proponiamo di sostenere il candidato Presidente Marco Marsilio del centrodestra e invitiamo ciascuno ad individuare nel proprio collegio i candidati consiglieri che più si avvicinano a questa sensibilità ai problemi abruzzesi e a questa impostazione di un cristianesimo libero e forte”.