LUCO DEI MARSI – Commozione e forte partecipazione per la Giornata della Memoria a Luco dei Marsi. La commemorazione della Shoah si è svolta lunedì, 28 gennaio, tra piazza Umberto I, dov’è stata onorata la memoria dei Caduti di tutte le guerre e dei 33 Martiri di Capistrello, e la sala consiliare del Comune, in cui si sono avvicendate letture, immagini, musica, a cura dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado e degli alunni delle classi quinte della scuola primaria, che hanno anche eseguito ai flauti la melodia portante de “La Vita è bella”, cantata da Marta Candeloro in una toccante interpretazione di “Beautiful that way”.
Alla presenza delle autorità civili e militari, del Consiglio dei Ragazzi, del gruppo Alpini di Luco dei Marsi, dei rappresentanti delle maggiori Associazioni cittadine, del dirigente scolastico, Romolo Del Vecchio, degli insegnanti Vera Pulsinelli, Mariella Gallese, Santina Panella, Flavia del Fiacco, Marianna Patrizi, Antonio Candeloro, e di tanti cittadini intervenuti, il filo della memoria si è dipanato attarverso le testimonianze dai campi di Auschwitz, Birkenau, Terezin, con “la voce” dei sopravvissuti: poesie e testi biografici, tra cui stralci della testimonianza di Carmine Grossi, deportato dai tedeschi e miracolosamente scampato alla morte, resi agli alunni da suo figlio, il professor Giuseppe Grossi.
«Sono rimasta colpita dal lavoro dei ragazzi delle scuole, che hanno dimostrato una sensibilità e una capacità di riflessione genuine e profonde su temi anche molto difficili da trattare ha commentato la sindaca Marivera de Rosa – è fondamentale coltivare questo nei giovani, un sano senso critico e la capacità di avvertire le ingiustizie come tali, a qualunque latitudine avvengano e in ogni tempo, è il migliore antidoto ai veleni di certe propagande e una garanzia della difesa dei valori della libertà e della democrazia. Questi ragazzi sono la nostra più grande ricchezza».
La dottoressa Giulia Ciaffone, rappresentante del Tavolo Verde, ha accompagnato idealmente i presenti nei luoghi simbolo della Shoah, narrando, anche attraverso foto e appunti, il suo viaggio della Memoria in quei luoghi e ha affidato la conclusione dell’incontro alle parole di Martin Niemöller, sopravvisuto al lager, “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari…“ per rimarcare come il pericolo di derive razziste e fomentatrici di odio sia quanto mai attuale.