MAGLIANO DEI MARSI – Andrà in scena sabato 2 febbraio alle ore 18;30 presso l’antica cornice della chiesa quattrocentesca di Santa Maria di Loreto lo spettacolo musicale/teatrale “Storie di Guerre e di Miracoli”. Tale evento è organizzato dalla Famiglia dei Teatranti con la preziosa collaborazione della parrocchia di Santa Lucia ed il patrocinio della Pro Loco di Magliano dei Marsi.
La “Famiglia dei Teatranti”, sulla scia di tradizionali cantastorie medievali proporrà al pubblico due pagine legate alla storia maglianese: le vicende legate alla Battaglia dei Piani Palentini ed i fatti legati alla festa del 20 ottobre 1860. Protagonisti di questa manifestazione saranno Giuseppe Santoponte che interpreterà “Giocondo il cantastorie” che già da alcuni anni delizia giovani e meno giovani con le sue avvincenti canzoni, Marco Di Girolamo che interpreterà “Strummula il pifferaio”, Antonella Gentile che interpreterà “Biancofiore”, Monica Antonini che interpreterà “Eloisa” mentre Americo Tangredi interpreterà “Filemanzio lo storico di Bisanzio”.
«In questo spettacolo – afferma Giuseppe Santoponte alias Giocondo il Cantastorie – cercheremo di mettere insieme due avvenimenti importanti della nostra storia: una della Marsica in generale e una prettamente di Magliano legata ai fatti del 20 ottobre del 1860. La Battaglia di Tagliacozzo ci riguarda da vicino per via dei Piani Palentini.
Il fatto di questa battaglia cruenta che ci ha lasciato un messaggio davvero importante è legato al messaggio del giovane Corradino di Svevia, che se pur in guerra, può esser visto come messaggero di pace. Mentre il discorso del miracolo a Magliano è una cosa molto più vicina ai giorni nostri.
E’ tutto un discorso di leggenda, di sogni e di situazioni difficili risolte però con la forza della fede. Il senso che noi diamo a tale spettacolo è quello di prendere spunto dalla storia affinché non si ripetano certi errori, e mettere in musica queste due pagine, a mo’ di cantastorie, sicuramente avrà un messaggio carino e gradevole che forse arriverà un po’ più in profondo nel cuore degli spettatori.»