AVEZZANO – Finisce con due assoluzioni la tragica vicenda iniziata il 4 agosto del 2009 con l’investimento di un cittadino pakistano su via Verrocchio. I fatti riguardano un incidente stradale occorso a Zeb Aurang, 39 anni, pakistano, residente ad Avezzano, al momento della tragedia, che stava procedendo in bicicletta su via Verrocchio. L’uomo era costretto a pedalare in piedi perché il mezzo non aveva il previsto sellino. Mentre si stava spostando lateralmente, al suo fianco si trovò un furgone Ford Transit che stava sopraggiungendo per poi sorpassarlo. Il conducente cercò di fermare a l’impatto fu inevitabile e il trentanovenne asiatico morì sul colpo.
Dopo gli accertamenti delle forze dell’ordine, quindi, il Pm Guido Cocco chiese una perizia d’ufficio che stabilì le non per fette condizioni di idoneità, sicurezza ed efficienza del Ford Transit, nonostante fosse stato sottoposto a revisione solo due mesi prima. Per questo motivo a giudizio sono stati chiamati il conducente del mezzo, Gregorio Lucci, avezzanese di 70 anni, e Angelo Gagliardi, anche lui di Avezzano, che aveva svolto la contestata revisione sull’automezzo.
Il Giudice Pasqualina Grauso, però, ha ritenuto, accogliendo la tesi dei difensori degli imputati, gli avvocati Giovanni Paolo Ciocci, Antonio Milo e Roberto Verdecchia, che l’incidente non sarebbe stato evitabile e che quindi poco avrebbe influito la condizione del furgone, tanto che il conducente avrebbe tentato di frenare per evitare di agganciare il ciclista. Il Pm di udienza, le cui richieste non sono state accolte dal giudice, aveva chiesto la condanna a 2 anni di reclusione per Lucci e a 6 mesi di reclusione per Gagliardi, entrambi invece assolti dal Tribunale.
La vera notizia, in realtà, è che tutta questa vicenda, penosa e straziante per il fatto, per la sua dinamica e per e condizioni nelle quali è maturata, ha impiegato quasi dieci anni per giungere al pronunciamento di primo grado. Ecco, ci sentiamo di dire che il vero problema della giustizie e di tutti i tribunali, sia essenzialmente questo.