MAGLIANO DEI MARSI – Prosegue il nostro viaggio all’interno del tradizionale gioco del cacio che appassiona i maglianesi e non solo. In questo nuovo articolo vi illustreremo alcuni termini e modi di vedere di questo gioco così antico.
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La PEZZA: per pezza si intende la forma di formaggio utilizzato per il gioco in questione. E’ un tipo di formaggio a pasta dura fatto apposta per il gioco;
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La SQUADRA: sono due le squadre che si sfidano nella partita. Composte da 2 o 3 membri che si sfidano in sequenza. La pezza utilizzata è una sola, che verrà pagata da chi perderà;
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La SORTE: la fortuna è una componente fondamentale di questo gioco tradizionale, puoi essere forte quando vuoi ma se non hai fortuna puoi lasciar perdere;
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L’APPELLATA: è l’atto iniziale di tale competizione. Appella chi risulta vincitore a paro o dispari: il giocatore che vince si prepara per il tiro a ridosso della lapide in marmo dove c’è scritto “Appellaturo”. Ogni sfidante, in questo tiro, tende sempre a fare il massimo;
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Il SENATORE: non si tratta di una figura politica, nonostante ciò possiede una valenza fondamentale. E’ colui che segna il luogo dove si ferma la pezza di formaggio: traccia un cerchio con diversi numeri oppure lettere. Nel torneo di cacio, dove il cacio si ferma, oltre a tracciare un cerchio disegna una gabbia di un metro, in quel perimetro il giocatore deve tirare. Alla fine della partita, il senatore viene pagato dai membri di entrambe le squadre;
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Lo ALTO e Lo BASSO: questi sono punti davvero fondamentali da tener a mente per chi vuole giocare. Vengono utilizzati per indicare la conformazione di una pezza e indicano la direzione che deve prendere: lo alto manda la pezza a sinistra, mentre lo basso la manda a destra. Se si è mancini la cosa si inverte;
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E’ CIECA!!!!: quando si sente urlare questa parola vuol significare che la pezza è finita in un luogo in cui non si vede. Sia la squadra tirante che gli avversari la osservano e per facilitare la veduta il senatore (o chi per esso) adagia sulla pezza un panno colorato. Se la pezza non si vede, la squadra tirante perde un giro;
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Ad A PACE PASSA A UNO!: per chi guarda per la prima volta tale gioco ciò che non comprende è il calcolo del punteggio. Il punteggio si basa in base ai tiri che una squadra compie, faremo un breve esempio in foto. “Dall’Appellaturo tirano la squadra A e la squadra B e come vediamo in foto la squadra A è più distante e si dice: “a pace passa a uno”. Se la squadra B passa la sena della squadra A si dice: “a pace”. Se sfortunatamente non la passa la squadra A passa “a due” e così via:
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Le BOTTE: per botte si intendono i tiri in più che possiede una squadra alla fine del tragitto di gioco. Ad esempio: se la squadra A arriva al tratto finale del percorso e tiene tre tiri avanti alla squadra B si “tirano le botte” così da poter arrivare all’Appellaturo per primi;
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A DATO!!!: si utilizza questo termine quando, per errore, uno spettatore tocca la pezza di formaggio. Il tiro non viene convalidato;
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Glio BOTTONO: termine utilizzato per indicare un tiro ben riuscito. Viene utilizzato insieme al termine “lo massimo” ma il significato è quello;
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A BRUSCHI!!!: è uno sfottò molto acceso che si dice quando le squadre si trovano nell’ultimo tratto del percorso (a ridosso dell’antica Chiesa di Sant’Antonio Abate) e la pezza, per mancanza di forza o di fortuna, riscende giù in direzione dell’abitazione del noto avvocato Bruschi;
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Le LANCERTE e gli RACANI: termini che dal dialetto maglianese vogliono dire Lucertole e Ramarri, lo si dice al giocatore particolarmente fortunato;
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“CACIO RITTO, CACIO VINTO”: detto scaramantico che lo si pronuncia quando la pezza di formaggio la si ferma dritta;
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Lo STRAMBUGLIARE: si usa questo termine per indicare un tiro riuscito in modo maldestro e che scatena sfottò e ilarità.
Questi sono parte di termini e di modi di vedere il tradizionale gioco del cacio: ce ne sono ancora tanti. Altri termini e modi di dire si possono scoprire guardando una di queste partite, che ricordiamo si svolgono dall’Epifania fino al giorno di carnevale lungo via Petronilla Paolini alias glio Giro de Tornoterra. Una cosa ancora sorprende i maglianesi ed è quando uno spettatore che non è del paese si incuriosisce se il formaggio in questione viene poi mangiato. Di solito, il giovane maglianese ma anche l’adulto e l’anziano gli replica: “scine e ce faccio fa pure i fiauni”.