AVEZZANO – A furia di dire che il ‘900 sia stato un “secolo breve”, e possono esistere anche delle motivazioni per farlo (analiticamente non condivisibili, tuttavia), si corre il rischio di perdere la percezione della lunghezza temporale degli orrori che lo hanno contraddistinto…
Prima fra tutti la Guerra in Cina con la Rivolta dei Boxer, poi la Guerra con la Turchia e subito dopo la Prima Guerra Mondiale che secondo Mario Silvestri è “stata l’inizio della decadenza dell’Occidente e dell’Europa”. Ma questo sarebbe nulla se non ci fosse stata la Spagna e poi, subito dopo, la Seconda Guerra Mondiale, così legata alla Prima da esserne la prosecuzione un po’ come fu per la Guerra dei Cent’anni che ebbe vari periodi.
Ma quello dal 1939 al 1945 fu un periodo di sommo orrore e ben la di là delle stragi di guerra, fra le quali finì con l’essere anche l’olocausto nucleare di Hiroshima e Nagasaki, ma non bisogna dimenticare Tokyo, Stoccarda e Coventry che non furon da meno per distruzioni (le due città giapponesi patirono tuttavia un danno assai più prolungato, generazionale), perché ci fu la Shoah, l’Olocausto del popolo ebraico, lo sterminio perseguito sistematicamente dalla Germania nazista, fondato sulle teorie di Hitler, esposte nel “Mein Kampf”, e su quelle di Julius Streicher.
La Giornata della memoria cerca di tramandare l’Orrore per quell’Orrore con il tentativo di rispondere alla domanda: “come è stato possibile?”
Una risposta sinora non c’è stata e, comunque, non esauriente!
Forse, c’è stata una manifestazione del male assoluto che cova sotto il cuore della società attizzato da chi cerca il male come fatto assoluto.
Ad Avezzano ci saranno diverse iniziative per la Giornata della Memoria, ma una vede la singolare collaborazione fra Croce Rossa Italiana, Istituto Scolastico Comprensivo “G. Mazzini – E. Fermi”, diretto dalla professoressa Fabiana Iacovitti e dalla Associazione Proteo e si configura in un spettacolo teatrale dal titolo “Due Innamorati a Auschwitz-Birkenau”, accompagnato alla fine da una testimonianza di una persona scampata alla Shoah, Nathan Orvieto, grazie all’azione svolta dal venerabile Don Gaetano Tantalo.
Lo spettacolo, che vede la regia e l’adattamento del testo originale da parte di Emma Francesconi, a parte l’ensemble degli attori dell’Associazione Proteo quali la stessa Emma Francesconi, Francesco Frezzini, Vittoria Di Biase e Nicoletta Panei, oltre alla partecipazione straordinaria di Gaetano Paciotti, si arricchisce della presenza assolutamente meravigliosa dei ragazzi della classe V A della Scuola Primaria “G. Mazzini”. Questi ragazzi sono la prova tangibile che storia e memoria e teatro possono essere la maniera più efficace per approfondire i grandi eventi, anche dolorosi, mediante la partecipazione alla loro ricostruzione.
La storia portata in scena è quella di due giovani ebrei romani innamorati, contrastati, che vivono questa loro travagliata esistenza sullo sfondo ben più doloroso e drammatico della Shoah, della deportazione ad Auschwitz-Birkenau. Nell’abbrutimento generale, nell’annientamento delle loro persone e personalità, emerge, comunque, una forza che scaturisce dalla loro affezione reciproca e, proprio questa forza, alla fine li porterà a superare l’orrore che si son trovati a vivere e che li segnerà per sempre. Il finale aperto lascia riflettere, così come la presenza dei bambini che gridano la loro volontà di non lasciarsi abbattere, annientare, ma che saranno capaci di trasmettere nuova vita.
La presenza dei ragazzi è l’elemento che connota il voler trasferire la memoria di quel che accadde alle generazioni future perché non possa mai più accadere…
E così, lo spettacolo “Due Innamorati a Auschwitz-Birkenau” vuole proporre una riflessione a tutti: “solo l’amore può salvare il mondo…”. Lo spettacolo si terrà domenica 27 gennaio alle ore 17,30 e sarà replicato per le scuole il giorno 28 gennaio alle ore 10 presso il Castello Orsini.
Regia e adattamento di Emma Francesconi, con Emma Francesconi, Francesco Frezzini, Vittoria Di Biase, Nicoletta Panei, Gaetano Paciotti, G. De Pratti e la presenza, assolutamente straordinaria per impegno e sensibilità dimostrate, dei bambini dell’Istituto G. Mazzini.
Foto di scena Fabio Santucci, Myriam Fossellini e Marcello De Luca; scenografia di Marcello Giuliani e Francesco Frezzini; riprese video di Tullio Pascucci; proiezioni Davide Peluso; trucchi Mariangela Di Meo.
Presenterà lo spettacolo Orietta Spera. L’ingresso è libero e gratuito.
Alla fine dello spettacolo ci sarà una intervista curata da Francesco Frezzini dove verrà esposta la testimonianza diretta di Nathan Orvieto, uno scampato alla Shoah, sopravvissuto insieme con la sua famiglia, grazie allo smisurato coraggio e amore verso il prossimo di don Gaetano Tantalo che ospitò la famiglia Orvieto a Tagliacozzo, nel periodo delle persecuzioni contro gli ebrei, mettendo a rischio la sua stessa vita, rappresenterà un ulteriore momento di conoscenza e di riflessione su quanto accaduto nella nostra storia passata.