CAPISTRELLO – I ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Capistrello sono i vincitori della “sezione scuola” del concorso giornalistico nazionale “Premio Giustolisi”. La premiazione è avvenuta nella Sala Koch del Senato.
I bambini che lo scorso anno frequentavano le classi 5A e 5B della scuola primaria, sotto la guida dalle maestre Maddalena Stasio e Caterina Protopapa, hanno lavorato per la realizzazione di disegni che rappresentassero le atrocità subite dai 33 martiri di Capistrello, mentre le classi 3B e 3C della scuola secondaria di primo grado (dello scorso anno scolastico), coordinati dall’insegnante Alessandra Fiocca, hanno presentato un elaborato molto apprezzato dalla giuria corredato da diversi disegni, eseguiti sotto la direzione del professor Mauro Rea, che rappresentavano il lavoro in galleria.
«È doveroso iniziare questo saggio breve con un “grazie” – inizia il racconto dei ragazzi – Grazie a chi ci ha permesso di conoscere, riflettere e scrivere sulla nostra storia, sui problemi del nostro territorio e quindi sul nostro futuro. Il nostro futuro… eh già siamo adolescenti, ma già pensiamo al nostro futuro e a quello che sarà il nostro lavoro. La partecipazione al concorso – continuano – ci ha fatto conoscere più da vicino la storia dei 33 martiri di Capistrello, del nostro concittadino Piero Masci e, attraverso la lettura del libro di Gianluca Salustri “Pane e polvere”, anche le storie tragiche dei lavoratori delle miniere. Abbiamo così individuato un filo rosso che collega tutte queste storie e che abbiamo cercato di ripercorrere nel nostro elaborato intitolato “Capistrello e i suoi martiri».
A cornice di questo emozionante traguardo raggiunto da questi ragazzi e bambini, ci sentiamo di aggiungere le motivazioni che hanno spinto la giuria alla premiazione: “Attraverso il disegno i bambini hanno espresso a loro modo le sensazioni che ha prodotto in loro la narrazione del tragico evento che ha coinvolto la comunità di Capistrello. Un plauso alle insegnanti che hanno lascito integra la sincerità e l’autenticità dei disegni.
Molto interessante, originale ed opportuno è parso il collegamento dei 33 martiri della barbarie nazista ai più numerosi martiri di cui Capistrello ha fatto sacrificio all’Italia, e sono i martiri del lavoro nelle miniere e nelle gallerie, eroi consapevoli che hanno costruito una costante di questa piccola e laboriosa comunità. Il lavoro testimonia quindi, non solo il contributo di sangue offerto alla resistenza, ma anche quello offerto dai suoi cittadini allo sviluppo e alla crescita del nostro Paese”.
Un grosso plauso a questi bambini e ragazzi che, seppur si trovino ancora nell’età dell’inconsapevolezza, del gioco, dell’incoscienza e della leggerezza, hanno saputo portare alto il valore del sacrificio dei loro antenati e portato lustro al proprio paese emozionando una comunità intera.