MAGLIANO DEI MARSI – Un freddo pomeriggio domenicale è stato lo scenario in cui si è svolta un’interessante partita del tradizionale gioco del cacio nel cuore storico di Magliano dei Marsi. Protagonisti di questa sfida sono state due squadre composte da giovani sia del luogo e sia dei paesi limitrofi. La squadra numero 1 era composta da Daniele Allegritti, Antonio Di Girolamo e Andrea Belardinelli mentre la squadra numero 2 era composta da Fabrizio Maurizi, Giovanni Venditti e Antony Di Genova.
Dall’Appellaturo – luogo di partenza di questo gioco- entrambe le squadre hanno iniziato la loro personale sfida. Ogni giocatore con la propria cultura di provenienza, con la propria forza, con la loro fortuna ma soprattutto con una grande pazienza: ma tutti accomunati da una voglia di passare un pomeriggio diverso dal solito, all’insegna della riscoperta della tradizione locale.
«Giocare al gioco del cacio – afferma Antonio Di Girolamo detto Maccio – è una bellissima tradizione che ci è stata tramandata dai nostri antenati. Ciò che è stupendo, e che si può vedere specialmente nel sabato e nella domenica, è la partecipazione di ragazzi dai 15 anni in su inseme ad adulti ed anziani. E’ un dovere per noi giovani tramandare questo gioco, anche perché è bellissimo».
Tra un’errore, una risata e qualche momento in cui si è percepita una sana competizione agonistica, la partita si è sviluppata lungo il giro di Tornoterra. Tra gli sguardi, i consigli e qualche sfottò dei più grandi la partita è andata avanti per i due tiri canonici del gioco più il giro di bella o di rivincita.
«Questa è la seconda volta – afferma Giovanni Venditti giovane di Villa San Sebastiano – che gioco al gioco del cacio. Mi hanno coinvolto i miei amici ed io ogni volta partecipo molto volentieri. È abbastanza divertente e possiede il potere di creare un legame tra le persone, anche se qualche volta si discute: in fin dei conti è pur sempre un gioco».
Alla fine la partita è stata vinta dalla squadra numero 2, ma ciò non è tanto importante: ciò che è davvero fondamentale è che a vincere questa volta non è stata la tecnologia ma bensì la tradizione. Non a caso tale sfida si è svolta nel pomeriggio del 13 gennaio, una data che per i marsicani segna la fine di un mondo con annessa desolazione e tristezza, ma segna anche l’inizio di una nuova rinascita con una forte speranza per il futuro. Questa semplice sfida tra amici può dare un briciolo di speranza a tutti quelli che erroneamente pensano che i giovani non sono interessanti alle tradizioni del proprio paese: e si può ben affermare che per Magliano ed i suoi giovani la tradizione passa attraverso un tiro a cacio.