AVEZZANO – Addetti alla manutenzione degli ospedali della Asl Avezzano, Sulmona, L’Aquila, la Fim-Cisl chiede un incontro al Prefetto con la dirigenza Asl e con la ditta Zanzi di Roma.
La richiesta, presentata dal segretario provinciale Fim Antonello Tangredi, prende origina dalla situazione che si è determinata negli ultimi tre mesi. La Zanzi, che insieme ad un’altra azienda si è aggiudicata l’appalto della manutenzione prima gestito dalla ex Olicar, ha avuto subito problemi sia nel pagare gli stipendi, anticipati dalla Asl per il mese di ottobre e solo al minimo, e persino nel fornire le attrezzature da lavoro. La Fim-Cisl, quindi, chiese l’intervento della Asl e, proprio di recente, la Zanzi è arrivata a chiedere l’uscita anticipata dall’appalto, rendendo però necessario procedere subito ad un altro appalto per evitare disagi ai cittadini.
«A fine dicembre 2018 si legge nella lettera di Tangredi al Prefetto dell’Aquila – , la Asl n. 1, dopo aver accolto la richiesta della Zanzi di sciogliere anticipatamente il contratto (inizialmente previsto per 6 mesi – dal 1° ottobre 2018 -), ha preparato una nuova gara d’appalto per n. 60 giorni che dovrebbe iniziare il 1° febbraio prossimo. Trattandosi dunque, di una situazione assurda per la quotidianità dei servizi che, la Asl n. 1 Deve Costituzionalmente garantire ai cittadini della Nostra Provincia e, drammatica per le sorti dei lavoratori che, la Fim-Cisl si fregia di rappresentare, si chiede un Incontro Urgente, con specifica e cortese richiesta di far convergere contestualmente, attorno allo stesso Tavolo di crisi del Suo Ecc.mo Gabinetto, la Società a r. 1. Zanzi Servizi e la Asl n. 1, in persona dei legali rappresentanti pro-tempore, per definire le modalità di uscita dall’appalto della predetta Zanzi e – conclude Tangredi – , su come intenda procedere la plurimenzionata Asl n. l ., nell’immediato e del medio periodo, garanzia del lavoro e dei servizi ai cittadini».
Un intervento, quello del Prefetto, più che urgente, quindi, e che deve andare a trovare una via di uscita ad una situazione che, fra Olicar e attuale appaltatore, si trascina da oltre due anni. Una situazione ce penalizza i lavoratori ma anche i cittadini utenti della sanità nella provincia dell’Aquila, già pesantemente compromessa da tagli e scelte non sempre fornite di logicità. Una soluzione che deve evitare che il diritto alla salute, in questa zona, non cada in prescrizione insieme ai diritti dei lavoratori.