TAGLIACOZZO – Una colossale nube tossica sul nuovo campus scolastico di Tagliacozzo, continua ad alimentare la speculazione politica su un progetto che, al contrario, dovrebbe essere indistintamente sostenuto e incoraggiato da quanti abbiano veramente a cuore le sorti di questa città. Offesa e vilipesa negli anni da inqualificabili rivalità e dannose clientele di partito, Tagliacozzo con la sua nuova maggioranza di giovani e preparati amministratori, tenta oggi un suo legittimo riscatto. Riscatto non fondato sulle solite chiacchiere e distintivo, bensì su fatti pratici e concreti.
E il nuovo campus scolastico è qualcosa di pratico e concreto, del quale la città ha necessario bisogno considerato l’attuale stato in cui versano gli edifici che accolgono scolari e studenti. Sabato scorso si è svolto il primo consiglio comunale dell’anno nuovo e l’ordine del giorno era chiamato ad esprimersi su alcuni punti di rilevante importanza come, ad esempio, la centrale di committenza tra i comuni di Tagliacozzo, Cappadocia e Castellafiume in materia di contratti pubblici, la revisione delle partecipazioni societarie possedute. Ma la bagarre è scoppiata proprio sul campus scolastico circa l’acquisizione, da parte dei Carabinieri, di atti riguardanti la progettazione e sui quali si spera – al fine anche di svelenire un clima fin troppo rovente e pompato ad arte da chi è esperto del mestiere – un rapido pronunciamento degli organi inquirenti.
Un qualcosa di esagerato, un chiasso che riecheggia, rimbalza e rimbomba in più contesti. Tutto legittimo. La critica e la denuncia sono il sale della democrazia. Quando non usati per suscitare oscuri rovelli.