AVEZZANO – Più stai immerso fra la gente di oggi e più scopri che la unica dimensione ambientale possibile è quella del deserto…
L’immenso Sahara assolato, con la sua infinita distesa di sabbie e dune che paiono onde congelate d’un oceano disseccato ed il suo silenzio che è la giusta dimensione per la riflessione interiore…
Un luogo dove la solitudine ha un senso, un significato profondo e che è quasi realizzazione di uno stato che esalta i sensi di un perduto Io, ramingo, esule, diretto verso un orizzonte che sia oltre l’orizzonte dei suoi stessi pensieri, del suo stesso e proprio orizzonte…
E sopra, l’immenso cielo azzurro dove splende in tutto il suo fulgore l’astro della vita che, nel deserto, è come congelato nella sua assenza.
Ascolti il vento quando si leva rabbioso e la sabbia allora ferisce il tuo volto ma tu avanzi imperterrito verso un altro dove che non sai neppure dove o come sia, ma avanzi, avanzi, nella tua solitudine interiore che non ha fine ma solo un profondo senso di quel che poteva essere e non è stato…