AVEZZANO – Urban Center: quale è davvero la sua funzione? Nella conferenza stampa sull’Urban Center è emerso che “…Ben settanta e più le associazioni che hanno risposto positivamente al progetto dell’Urban Center, aderendo con entusiasmo alla “casa di tutte le associazioni”, che nelle prossime settimane diventerà operativa eleggendo il consiglio direttivo: cinque membri per ognuna delle aree tematiche di cui si occuperà l’Urban Center…” e poi che “…Ora l’Urban Center è realtà, [si può] dire con orgoglio che abbiamo centrato una delle priorità qualificanti del Programma di mandato dell’Amministrazione, un risultato importante per rispondere alle esigenze di modernizzazione della città e quale fondamentale supporto per l’amministrazione – ha detto il sindaco De Angelis – che avvierà al più presto un calendario di incontri per la costituzione degli organi e per aprire la discussione sui tanti temi all’ordine del giorno, dal piano regolatore al rilancio dell’università nella Marsica con il cosiddetto polo universitario dell’Appennino per arrivare a tutti quei progetti che coinvolgeranno larga parte del tessuto cittadino. L’Urban Center, infatti, sarà il trait d’union tra i cittadini e l’Amministrazione, l’Agorà della Città, un luogo a disposizione di istituzioni, enti e cittadini per riflettere e confrontarsi sulle trasformazioni che investono il nostro territorio, ed attivamente parteciparvi. L’obiettivo è costruire insieme la città del futuro…”.
Vediamo un po’ di analizzare questi fatti evidenziati. Innanzitutto, non tutte le associazioni cittadine sono state invitate e non tutte hanno aderito all’Urban Center, poi questo oggetto sembra essere una sorta di Consulta ma potrebbe non rappresentare la totalità della cittadinanza e dei suoi interessi e comunque se l’Urban Center deve coordinare, si tratterebbe pur sempre di una “Agorà coordinata”.
C’è poi un dubbio serio da esprimere: Piano regolatore, rilancio dell’università, polo universitario dell’Appennino? Ma come si può pensare che siano questi i temi di base nei riguardi dei problemi della Città? Il Prg ad esempio: non sono state risolte tutte le problematiche poste dal vecchio e su che base dunque sarà analizzato il nuovo? E le associazioni cosa possono davvero dire in proposito in un settore che è così tecnico e con problematiche mai effettivamente definite o comunque affrontate?
L’università? Ma se si deve ampliare l’offerta formativa sarebbe necessario rispolverare alcune proposte dell’avvocato Margutti di legare, ad esempio, l’università alle questioni del Fucino e delle Aree Industriali, quindi corsi di laurea in Ingegneria Agraria e Forestale, Economia Aziendale e Gestionale, ma prima sarebbe necessario creare le basi perché abbia senso l’introduzione di nuove facoltà altrimenti queste sarebbero solo vuoti simulacri su una realtà dove non esistono le basi per collegarsi al territorio. Non dimentichiamo che il Tribunale è traballante che l’Arap è allo sbando e che l’agricoltura fucense è quantomeno in condizioni critiche…
Più avanti si legge nel comunicato che “…una risposta così numerosa da parte delle associazioni dimostri una volta di più che Avezzano è una città vivace, con un grande sensibilità culturale e in materia socio-assistenziale, ambito quest’ultimo in cui operano la maggior parte della associazioni…”, quindi si deve immaginare che da domani mattina le Associazioni avranno spazi operativi, luoghi per incontrarsi, spazi per svolgere le proprie attività, contributi finanziari per sostenere la loro attività e via dicendo? Ma da quel che si comprende la partecipazione più massiccia sarebbe stata del comparto sociale e quindi significa che è lì che si localizzerà l’attività della Consulta?
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche “…i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini professionali…” c’è da chiedersi quale ruolo sarà riservato a questi soggetti nei rapporti con l’Urban Center riguardo ai problemi delineati: anche loro faranno parte dell’Urban Center? Perché se così non fosse mancherebbe il supporto tecnico in contraddittorio fra le Parti qualunque esse siano…
Ora, alla luce di queste osservazioni c’è da chiedersi, ma l’Urban Center cosa sarà davvero: Agorà, Bulé dei Cinquecento oppure Aeropago? Speriamo non sia Collegio degli Efori…