AVEZZANO – Non ci fu nessuna usura e non commisero alcun reato, due avezzanesi sono stati assolti nel pomeriggio, dal Tribunale Collegiale di Avezzano, dal reato di usura aggravata.
I fatti risalgono all’agosto 2010 quando, secondo quanto sostenuto dall’accusa, i due odierni imputati, Fabrizio Nicola Paltrinieri, 52 anni, e Domenico Barbonetti, 59 anni, entrambi di Avezzano, avrebbero approfittato dello stato di bisogno della persona offesa, che aveva bisogno di un prestito, proponendo, in particolare Paltrinieri nella ricostruzione degli inquirenti, un modo veloce per monetizzare un titolo bancario in scadenza consegnandolo ad una terza persona, in possesso di denaro contante, il quale appunto si presumeva fosse Barbonetti.
Le parti, secondo le indagini, raggiunsero un accordo di natura usuraria in quanto gli interessi richiesti, a dire della persona offesa, ammontavano a circa 25% mensile. In virtù del presunto accordo, Paltrinieri avrebbe monetizzato l’assegno, versando alla stessa parte offesa solamente una quota parte del denaro, trattenendone altra parte. Basandosi sui trascorsi giudiziari del passato di Barbonetti, e seguendo le presunte direttive di questi, la persona offesa affermò di essere stato minacciato indirettamente dallo stesso e costretto a consegnare quanto richiesto. Nel corso del procedimento, però, l’attendibilità del racconto della persona vittima di usura ha mostrato falle e, a seguito della discussione tenutasi davanti al Tribunale collegiale, il Pm d’udienza titolare del fascicolo processuale dottoressa Elisabetta Labanti , ripercorrendo i fatti, ha avanzato la richiesta di condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 15mila euro di multa per Paltrinieri e l’assoluzione per non aver commesso il fatto, per Barbonetti.
Il collegio giudicante, respingendo quanto richiesto dal Pm ha accolto integralmente le richieste dei difensori avvocati Vincenzo Retico e Roberto Verdecchia ed ha assolto con formula piena entrambi gli imputati.