AVEZZANO – Caro Pedaggi, Roma attende per domani mattina l’invasione di sindaci, sindacati, associazioni di categoria, cittadini, studenti e lavoratori, che protesteranno nei confronti del governo “gialloverde” o “salviniangrillino” che dir si voglia, per l’atteggiamento adottato sulla questione delle autostrade A24 e A25.
Il comitato dei Sindaci di Abruzzo e Lazio, infatti, ha lavorato in queste settimane perché domani, alle 10,30, davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture, via Nomentana 2 a Roma, ci siano più persone e cittadini possibile, con una nutritissima rappresentanza di enti, istituzioni e realtà produttive e del lavoro, oltre che della cultura e della società civile, possibile.
Ad annunciare ufficialmente la sua partecipazione convinta è la Cgil regionale che domani sarà in forze a Roma al fianco dei sindaci e dei cittadini:« Ci sarà anche la Cgil Abruzzo, che ha aderito all’iniziativa, alla manifestazione di domani mattina a Roma davanti al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti. Una manifestazione indetta per le ore 10,30 da numerosi sindaci di Abruzzo e Lazio, dai sindacati, dalle associazioni degli imprenditori, dalle organizzazioni dei trasporti e da quelle dei pendolari per protestare contro il caro-pedaggi e per sollecitare gli interventi necessari alla messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, le grandi arterie che collegano l’Abruzzo alla Capitale e al Lazio.
Inutile sottolineare, da parte nostra, l’importanza che queste autostrade rivestono non soltanto per la vita delle migliaia di pendolari abruzzesi che ogni giorno si muovono per la capitale (dai lavoratori agli studenti, a coloro che viaggiano per le più diverse ragioni) ma anche per la stessa economia abruzzese, che nel sistema economico romano trova un grande serbatoio commerciale e turistico, nonché un centro promotore di investimenti che coinvolgono l’intero territorio abruzzese.
A fronte di tutto ciò è davvero impensabile continuare nella politica tariffaria messa in atto finora da Strada dei Parchi, che di anno in anno applica un aumento dei pedaggi autostradali che non è più sostenibile sia dai pendolari che dalle aziende che operano con la Capitale.
Un costo che può avere conseguenze molto pesanti se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non si deciderà (insieme alla società concessionaria) a trovare finalmente una soluzione definitiva, e non interventi-tampone, al problema del continuo aumento dei pedaggi. Come deve trovare una soluzione anche alla vicenda della messa in sicurezza delle due autostrade, per le quali il ministro Toninelli ha più volte annunciato l’avvio delle opere necessarie. Nel Decreto Genova infatti sono stati stanziati a questo scopo 192 milioni, relativi alla seconda fase di adeguamento sismico delle due autostrade (dichiarate dal 2012 arterie strategiche in caso di sisma), che però ancora non sono disponibili per far partire realmente i cantieri e vedere al lavoro tanti operai oggi in cassa integrazione».
Domani, quindi, il ministro Toninelli dovrà scendere a patti con sindaci e cittadini che da un anno chiedono che si intervenga su questa vicenda e anche sulla sicurezza delle autostrade e abruzzese che, nell’ultima occasione, venti giorni fa, sono stati messi ala porta, e nemmeno con gentilezza.