AVEZZANO – Sere fa sono tornato a passeggiare in Piazza…
Erano da poco trascorse le otto, o le venti se si preferisce, ed era la sera di un giorno forse un po’ freddo ed umido.
Le strade rilucevano di quell’umidore che lascia la pioggia del giorno e le luci gialle, insieme a quelle delle vetrine illuminate, creavano un’aria un po’ surreale… Come in certe atmosfere, inquietanti, dei quadri di De Chirico anche se i suoi “incubi dell’ora” sono più “pomeridiani”.
Il silenzio! Era quello a scandire il tempo e l’ora.
Così come la solitudine… Nella piazza, per le strade, non c’era nessuno!
Forse solo un cane, so che si chiama Ettore, è passato correndo via.
Se fosse stato di giorno ci sarebbe potuto essere uno di quei cespugli a forma di palla che si vedono rotolare via nei film western, quando soffia il vento.
L’altra sera, forse, svolazzava solo una foglia rinsecchita o un pezzo di carta, ad una brezza improvvisa…
Un tempo, anni fa, la sera la piazza era ricca di vita, di presenze, di agitazione, di ragazzi che compivano le loro “vasche”, si fermavano sotto la “Elle” di Tantalo che ormai non c’è più e poi il “Granc” (Il Gran Caffè) e ancora “Egar” che ora è altrove…
No! L’altra sera non c’era nessuno…
Un po’ come nella filastrocca del romanzo di Agatha Christie, solo che non era un giallo…
In fondo il colpevole non è il maggiordomo, ma una Città intera: quello che accade è frutto delle azioni o del disinteresse di tutti…
Oggi mi fermo qui…
Silenzio nella Piazza…Nella Città!