MAGLIANO DEI MARSI – In questa società così consumistica la festività del Natale sta prendendo una piega davvero inaspettata; come voler far credere che, dopo aver visto la pubblicità del prodotto natalizio, è già arrivato il Natale. No, non è così.. anzi, bisogna aspettare che si faccia buio prima di veder splendere la luce del vero significato del Natale, la venuta di Gesù Cristo. Oggi parleremo in questo articolo della storia di quel tempo liturgico che ci porta al 25 dicembre, l’Avvento.
Dobbiamo dire che l’esigenza di celebrare un periodo di preparazione alla festa della manifestazione del Signore era davvero forte nel cuore delle prime comunità cristiane, e lo si celebrava in modo diverso da come lo intendiamo noi. Bisogna dire che, durante la costruzione della chiesa come entità già si era fissato un precorso di preparazione alla santa Pasqua: oggi la chiamiamo Quaresima. Per quanto concerne l’origine dell’Avvento, la possiamo collocare in un arco di tempo che va dalla fine del IV al VI secolo d. C. Le prime attestazioni della pratica dell’Avvento l’abbiamo nel 336 d.C nella città di Roma, mentre nello stesso periodo nelle provincie dell’Impero Romano come la Gallia e l’Hispania già si celebrava un periodo di preparazione al Natale.
Prima della separazione dei tempi liturgici, nelle prime comunità cristiane, la celebrazione del Natale veniva concepita come la resurrezione di Gesù nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita. Difatti, la prima celebrazione della festa del Natale con annesso Avvento, la si può osservare a Roma solo a partire dal VI secolo. Una volta che venne ufficializzato il tempo di Avvento lo si era soliti dividerlo in sei settimane/domeniche – oggi ne sono quattro- nella quale, in giorni stabiliti, si praticava il digiuno. Spesso, nelle fonti storiche, questo periodo dell’anno liturgico, veniva definita “Quaresima di San Martino” perché iniziava nel giorno in cui si ricorda la figura del vescovo di Tours. E fu proprio un altro vescovo e santo di Tours, Gregorio – quello che estese il culto di San Martino in Gallia e nel resto d’Europa- a darci testimonianza di tale pratica, e siamo intorno al VI secolo d.C.
Il Tempo di Avvento ci pone dinanzi ai nostri occhi moderni una doppia valenza che ci può sembrare banale: il tempo di preparazione alla solennità del Natale e contemporaneamente il tempo in cui, attraverso il ricordo, lo spirito viene guidato nell’attesa della nuova venuta di Cristo alla fine dei tempi. E noi, uomini e donne moderi, siamo disposti a percorrere tale sentiero?