AVEZZANO – Due giornalisti e due “magistrate” sul palco allestito all’istituto Galilei” di Avezzano per parlare di violenza di genere, violenza sulle donne, femminicidio, stalking, stupro, insomma tutta quella categoria di eventi che vedono al centro una vittima chiamata donna.
All’iniziativa, organizzata dallo stesso istituto superiore “Galilei”, hanno partecipato le Pm della Procura di Avezzano, Elisabetta Labanti e Lara Seccacini, il collega Roberto Raschiatore e una delle conduttrici del Tg3 e dei programmi giornalistici di RaiTre, Maria Cuffaro. Interventi asciutti ma densi di contenuti nei quali si son evidenziate le varie tematiche relative ala questione della violenza sulle donne e, diremmo anche, contro le donne. Questo perché, secondo noi, chi riesce a commettere reati di quel tipo e ad usare violenza contro una compagna, una moglie, una fidanzata, un’amica vede nelle donne un nemico da abbattere, probabilmente perché la donna mette il violento di fronte alla sua piccolezza.
«Se volete essere davvero rivoluzionari dovete cominciare a pesare che tutti voi potete fare la differenza – ha detto la Cuffaro – rivolgendosi principalmente alla platea maschile. Anche tutte voi dovere capire che potete fare la differenza.Questo significherebbe essere davvero rivoluzionari».
Nell’incontro sono stati sciorinati anche un po’ di dati dai quali si evince che crescono le denunce da parte delle donne ma, purtroppo, crescono anche i casi di violenza su e contro le donne nelle forme più varie e nelle modalità più diverse. La situazione è identica anche nella Marsica. Il Centro Antiviolenza di Avezzano, infatti, ha dimostrato un aumento dei casi e, soprattutto, che la maggior parte degli autori di questo tipo di atteggiamenti di prevaricazione e di era e propria sopraffazione, vanno ricercati nella sfera affettiva diretta delle donne vittime. Che si tratti di una questione culturale, oltre che di risposte efficaci e rapide da parte delle istituzioni, e non intendiamo solo della Giustizia, è chiaro. Sono proprio i maschi e, aggiungiamo, le madri dei maschi che debbono cambiare cultura e visuale. La scuola può e deve fare parecchio in questo campo.
Un invito a parlare e a denunciare, a non nascondere e a non vivere da sole queste drammatiche esperienze, è arrivato alle ragazze dalla magistrata della Procura di Avezzano, Elisabetta Labanti che non si è sottratta alle domande e alle curiosità dei ragazzi rispondendo lungamente a loro. La sua collega Lara Seccacini, invece, ha introdotto gli studenti del “Galilei” alla visione del docufilm “Piccole cose di valore n quantificabili”, di Paolo Genovese e Paolo Miniero, che è riuscito nell’intento di coinvolgere dal profondo la sensibilità del giovanissimo pubblico in sala.