AIELLI – Un esempio di economia circolare a filiera corta nel cuore agricolo dell’Abruzzo. Si tratta dell’impianto Aciam di Aielli, in cui si produce compost di altissima qualità e certificato, in primo piano, venerdì scorso al teatro dei Marsi, della giornata di convegni e formazione organizzata dall’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Avezzano e Marsica, presieduta dalla dottoressa Rosa Maria Pomponio, con il patrocinio del Mipaaf, della Regione Abruzzo, della Provincia dell’Aquila e del Comune di Avezzano. Al centro della tavola rotonda, il connubio tra Agricoltura e Turismo quale volano di sviluppo per l’Abruzzo.
L’ambiente, dunque, ancor più inteso quale preziosa risorsa da preservare e valorizzare, «Un processo che passa inevitabilmente attraverso il ripristino e la tutela degli ecosistemi presenti e che su questi due cardini deve necessariamente innestarsi perché possa definirsi e compiersi», ha rimarcato nel corso della conferenza la presidente di Aciam, Lorenza Panei. L’Aciam, l’Azienda Consorziale di Igiene Ambientale Marsicana, attualmente partecipata da 48 Comuni Soci delle province di L’Aquila e di Rieti, è entrata a buon diritto negli ultimi anni tra le Partecipate virtuose italiane, con positivi bilanci consolidati e un piano di sviluppo a marcia costante.
Una “crescita felice” accompagnata di pari passo da una visione “green” che caratterizza l’azione dell’Azienda nel territorio: accanto alla raccolta e all’implementazione dei servizi, le attività di comunicazione e formazione, a partire dagli addetti fino ai cittadini, per la diffusione e il radicamento di «un più marcato senso civico e di attenzione all’ambiente – ha sottolineato la Presidente – . Sono elementi fondamentali, perché lo è la cooperazione dei cittadini e ne è un esempio l’impianto di Aielli: con il mutare della disponibilità di rifiuti raccolti, via via che si è diffusa la raccolta porta a porta, l’impianto è stato sottoposto a varianti autorizzative gestionali per l’aumento dell’impegno sulla linea di compostaggio/recupero, e ciò grazie alla modularità ed alla versatilità delle soluzioni tecnologiche installate. Da quest’impianto si ottiene il prezioso fertilizzante da utilizzare in agricoltura. Un esempio di economia circolare realizzato, che include il connubio tra gestione virtuosa dei materiali, dalla prima differenziazione, quella che si fa in casa, fino alla tecnologia più avanzata, che permette di adattare, nel tempo, gli impianti alle mutate esigenze e prospettive».
Tra gli obiettivi a breve e medio termine, «L’avvio a compostaggio degli scarti agroindustriali, spesso oggetto di indiscriminata ed incontrollata prassi di spandimento sui terreni, e l’ampliamento della capacità di trattamento dell’impianto TMB per far fronte al progressivo incremento di disponibilità di frazioni organiche differenziate, derivanti dallo sviluppo di sistemi di raccolta porta a porta dei rifiuti, con la costituzione di un polo per il trattamento del rifiuto organico, in crescita con contestuale diminuzione dell’indifferenziato», ha spiegato la presidente Panei.
In particolare, la possibilità di recupero energetico da digestione anaerobica dei materiali compostabili con produzione di energia da fonti rinnovabili (biogas), in una inedita e straordinaria prospettiva, illustrata dal direttore tecnico di Aciam, Paolo Recchia, che, rimarcando la centralità dell’Azienda nella gestione e trattamento dei rifiuti sul territorio marsicano e regionale, ha evidenziato «la possibilità, allo studio, di effettuare la produzione di biometano attraverso l’upgrading del metano prodotto dalla digestione, per l’immissione nella rete di trasporto nazionale del gas metano».