di Ferdinando Mercuri
VILLAVALLELONGA – Tre stupendi esemplari di orso marsicano: una femmina di circa 10 anni, con 2 cuccioli dell’anno (un maschio e una femmina) sono presumibilmente annegati cadendo nella vasca per la raccolta delle acque dalla quale non sono riusciti a risalire. Ieri mattina il personale del Parco, coadiuvato dai Carabinieri forestali, hanno recuperato i 3 plantigradi in una vasca per la raccolta dell’acqua in località “le fossette” tra i Comuni di Balsorano e Villavallelonga, nella Zona di Protezione esterna del Parco.
La segnalazione della presenza di animali nella vasca è giunta al servizio di sorveglianza nel tardo pomeriggio di ieri da parte di un escursionista di Balsorano e questa mattina all’alba il personale del Parco ha raggiunto la località, verificando che, purtroppo, si trattava di orsi.
Per il recupero dei plantigradi è stato necessario l’intervento di un elicottero messo a disposizione dai Carabinieri forestali, in quanto la località si trova in alta quota ed è raggiungibile solo a piedi. Le carcasse sono state trasportate a Pescasseroli e saranno sottoposte ad esame necroscopico per accertare o escludere che non ci siano altre cause di morte.
Nel frattempo, il servizio di sorveglianza, in raccordo con la Procura di Avezzano, ha adottato tutti gli atti di polizia giudiziaria in relazione alla morte degli orsi.
La vasca, nella quale erano già morti altri 2 orsi nel 2010, si trova su una proprietà privata e gli interventi di messa in sicurezza realizzati dai proprietari, con il supporto del Corpo Forestale dello Stato nel 2012, non erano più adeguati a garantire la sicurezza di uomini e animali.
Su segnalazione dell’Associazione Salviamo l’orso il servizio di sorveglianza del Parco ha provveduto a verificare la situazione e l’Ente, pur trattandosi di una proprietà privata fuori dai confini del Parco, nelle scorse settimane ha intimato ai proprietari di realizzare adeguate misure di protezione per garantire l’incolumità di persone e animali, fornendo anche la consulenza tecnica per una soluzione efficace e definitiva del problema.
Purtroppo, a tutt’oggi, non è stato realizzato alcun intervento.
“Siamo di fronte a una perdita gravissima per l’esigua popolazione di orsi marsicani – dichiara il Presidente del Parco – che rischia di vanificare i tanti sforzi compiuti quotidianamente per ridurre la mortalità e per avere un numero di femmine riproduttive più alto. L’episodio ripropone la necessità di interventi più incisi per garantire la conservazione dell’orso marsicano, soprattutto fuori dal territorio del Parco, dove l’autorità e la funzione dell’Ente sono normativamente meno incisivi ed efficaci”. (foto Pnalm)
Questa la notizia di otto anni fa.
“Si era tuffata nella vasca per la raccolta dell’acqua piovana per salvare il suo cucciolo, ma alla fine madre e figlia sono entrambe morte annegate. Questa la commovente storia avvenuta a due orsi marsicani a Serralunga di Villavallelonga, nel Parco nazionale d’Abruzzo.
La vicenda si è verificata una decina di giorni fa, ma le carcasse delle due femmine di orso, madre e figlia, sono state ritrovate solo sabato scorso nella zona di protezione esterna del parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il ritrovamento è avvenuto su segnalazione di un escursionista che ha avvistato i due esemplari in una vasca per la raccolta dell’acqua piovana”.
MANIFESTO ORSO MARSICANO ha inviato, oggi, la seguente lettera aperta, sulla morte dei tre orsi marsicani, al Ministro per l’Ambiente Sergio Costa
Baranello 16 novembre 2018
Stimato Ministro Costa,
a neppure un mese dalla conclusione del nostro convegno di Bologna, nel corso del quale si è sottolineato, indistintamente da parte di tutti i relatori, il valore unico della
popolazione appenninica di orso bruno marsicano, siamo costretti a registrare l’ultimo tragico episodio: la scomparsa di tre esemplari in un colpo solo, un maschio e due femmine, queste ultime di particolare valore peril futuro della sottospecie.
La causa? La stessa che nel 2010 provocò, probabilmente con la stessa dinamica, la morte di un’altra orsa e del suo cucciolo: un vascone in cemento per la raccolta dell’acqua piovana, privo dei più elementari dispositivi di sicurezza.
Nonostante questo primo incidente, che avrebbe potuto coinvolgere drammaticamente anche un bambino, era da attendersi un intervento, deciso e risolutivo, da parte delle Istituzioni preposte alla tutela dell’orso marsicano ed al controllo delterritorio.
E invece? Quattro paletti di legno e un po’ di recinzione, giusto per tacitare la propria coscienza, pur nella consapevolezza di dover contenere la forza e la
determinazione di un orso. Un intervento decisamente risibile, quando sarebbero state sufficienti poche centinaia di euro per dotare quella maledetta trappola di una copertura con grata metallica o di una adeguata rampa di risalita.
Il nostro orso marsicano è da anni ormai palestra di improvvisazioni, di bizzarri pareri tecnici, di passerelle politiche, e finora si è salvato solo grazie alla provvidenziale istituzione del Parco nazionale d’Abruzzo, nell’ormai lontano 1922.
La difesa del nostro patrimonio naturale richiede, Signor Ministro, competenza, decisione e coraggio. Non è questione da affidare a pallidi e incompetenti burocrati, Per di più con un sistema delle aree protette ormai allo sbando, con parchi nazionali da anni in attesa delle nomine di presidenti, direttori o consigli direttivi, ostaggio di appetiti di partito.
Ci rivolgiamo a Lei perché intervenga con la dovuta autorevolezza e determinazione
scongiurando l’ennesima perdita di una eccellenza italiana.
Corradino Guacci
Presidente della Società italiana per la storia della fauna