di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Poche soluzioni, tante parole, qualche mistero, ma nessuna certezza. Questo può essere il punto di sintesi dell’incontro svoltosi al Ministero del Lavoro a Roma fra istituzioni, sindacati e direzione aziendale LFoundry di Avezzano, in vista dei 18 mesi di contratti di solidarietà coni quali si cerca di far fronte ad una situazione molto complessa di crisi del più grande stabilimento della provincia dell’Aquila e fra i più importanti d’Abruzzo.
In buona sostanza, a parte i diciotto mesi di contratti di solidarietà, è emerso che la LFoundry su Avezzano non ha un piano industriale e di investimenti. Non lo ha a breve e medio termine e non lo ha nemmeno a livello strategico e di scelte. Insomma, stando a quanto si è compreso, si naviga a vista con il rischio di far la fine del Titanic.
Confermate le preoccupazioni del segretario della Fim-Cisl Antonello Tangredi: «Ammesso e non concesso che qualcuno avesse avuto qualche dubbio, a parte i soliti noti, una cosa è risultata chiara come il sole da questo incontro. Bisogna preoccuparsi molto seriamente del futuro di questo stabilimento che rappresenta, vorrei ricordarlo, una ossatura importante del tessuto economico sociale di Avezzano e della Marsica, ma anche una delle realtà fondanti dell’economia regionale. Mandare a picco al LFoundry equivale a mettere in serio pericolo la tenuta dell’area industriale e territoriale interessata. LFoundry, ce lo dobbiamo mettere intesta tutti quanti, per Avezzano e l’Abruzzo intero equivale, a livello di impatto ed importanza, a ciò che per la Puglia rappresenta la presenza dell’Ilva. Chi non comprende ciò, evidentemente non consce il problema».
Non meno preoccupata e delusa la Fiom-Cgil: «Tanto atteso quanto deludente l’incontro di oggi 15 novembre 2018 presso il Ministero del Lavoro sulla situazione LFoundry. Deludente perché l’azienda, presente al Ministero solo con i responsabili del personale, di fatto non è stata in grado di illustrare un piano industriale propriamente detto alla folta delegazione sindacale, al Presidente vicario della Regione Abruzzo, al Sindaco della città di Avezzano, agli esponenti politici presenti nonché ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero del Lavoro. L’azienda ha parlato della sua sensazione circa un assai probabile disimpegno da parte dell’azionista di maggioranza (Smic) dal sito marsicano, riconducendolo alla guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti e agli alti costi di produzione.Tra le criticità l’azienda ha annoverato l’aumento dei costi di materie prime e del gas, nonostante sia dotata di impianto di cogenerazione, realizzato anche grazie a finanziamenti regionali. Lo stesso Vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, dopo aver esposto le possibilità messe a disposizione di tutte le aziende del Paese operanti nel settore della microelettronica attraverso la legge di stabilità, pur avendo colto nelle parole dell’azienda che “cose” potrebbero verificarsi nel corso dei prossimi mesi, ha sottolineato l’assenza sul tavolo di un piano chiaro per il futuro della più grande realtà industriale della provincia.
Il Vice capo di Gabinetto ha anche chiarito che il contratto di solidarietà, sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali e rappresentanti sindacali ad eccezione della Fiom, è a tutti gli effetti in essere e sarà applicato secondo quanto concordato dalle parti. La Fiom ritiene che un orizzonte di Cds così ampio rischi di determinare un lungo periodo di incertezza sul futuro del sito. Inevitabilmente e proprio per effetto di un ammortizzatore sociale così protratto nel tempo e dal carattere non emergenziale, l’incontro si è concluso con un generico impegno a rivalutare a più riprese in sede ministeriale la situazione a partire solo dai primi mesi del 2019, con la speranza che nel frattempo l’azienda possa elaborare un piano industriale vero, che vada ben oltre le sole buone intenzioni prospettare oggi. – Fiom-Cgil della provincia di L’Aquila e Fiom-Cgil Abruzzo-Molise».
Questa, invece, la comunicazione della dirigenza aziendale di LFoundry Avezzano che fa il punto della situazione e spiega le idee della multinazionale per i lavoratori italiani: «Durante l’incontro l’azienda ha contestualizzato il momento difficile che sta vivendo per una serie di cause concatenate: un calo della domanda già iniziata questa estate e che probabilmente ha ragioni da ricercare nelle dinamiche geopolitiche in atto; un aumento del costo delle materie prime, in particolare silicio e gas. La contrazione di ordini permarrà ragionevolmente anche nel 2019. Tutto ciò rende fragile l’attuale struttura dei costi aziendale, di cui la voce “costo del lavoro” è la principale. Se da un lato l’azienda ha dichiarato la necessità di gestire un periodo di transizione tramite regime di contratti di solidarietà di almeno 18 mesi, dall’altro lato si lavora sui piani futuri. Il management si sta infatti muovendo per favorire il consolidamento dell’attuale base produttiva verificando anche potenziali possibilità di sviluppo». Il commento dell’Amministratore Famà: «Abbiamo apprezzato il confronto aperto – dichiara Fabrizio Famà, Direttore Risorse Umane e Affari Generali di LFoundry – . Sono state poste domande molto precise sia da parte del Ministero che da parte sindacale per conoscere i dettagli sui piani futuri. Abbiamo dunque dato la nostra disponibilità ad avere un confronto continuo a partire da una nuova riunione che sarà convocata all’inizio del prossimo anno».
Sulla questione anche De Angelis invitato e presente all’incontro al Ministero del Lavoro a Roma: «Il mio apprezzamento ai dipendenti – il commento di De Angelis al termine dell’incontro – che per l’ennesima volta danno prova di maturità e collaborazione con l’azienda, rinunciando a parte dei loro emolumenti per un tempo determinato. L’auspicio è che questo sforzo sia ben ripagato al più presto. Un nuovo appuntamento per seguire costantemente questa fase aziendale è stato fissato per l’inizio del nuovo anno. LFoundry con i suoi 1500 dipendenti rappresenta uno dei più importanti insediamenti industriali della nostra Regione e per questo va tutelato in tutti i modi».
Ricordiamo per dovere di cronaca che, in soli 18 mesi si è passati dall’annuncio, fatto da Galbiati con l’attuale sindaco di Avezzano, della possibilità di assumere almeno 100 persone, alle condizioni attuali, che vedono la LFoundry in difficoltà anche di prospettiva e con i lavoratori che si vedono nell’immediato 18 mesi di contratti di solidarietà. Qualcosa, evidentemente, non torna.