AVEZZANO – Due viaggi all’Aquila, oltre 100 euro di spesa e tutto questo perché ad Avezzano ci sono file interminabili per effettuare le prestazioni all’ospedale e la Asl non prevede l’invio di esami e referti via mail o va posta cartacea.
A segnalare questo straordinario disagio, ma anche questo straordinario caso di arretratezza è il coordinatore del Centro Giuridico del Cittadino, Augusto Di Bastiano, che ha scritto una lettera-racconto al sindaco di Avezzano e alla dirigenza Asl Avezzano,Sulmona, L’Aquila, per sottolineare i disagi e i costi cui vengono sottoposti i cittadini, peraltro nella difficoltà della malattia e della sofferenza,
Ma questi sono tempi per… duri e quindi, secondo la nostra classe dirigente, bisogna imparare a soffrire e possibilmente in silenzio, come nel medioevo, insomma.
Questa la lettera-racconto di Augusto Di Bastiano che riportiamo integralmente: «Signor Sindaco, il 28/8/2018 scrissi a LEI e alla Dott.ssa Lora Cipollone (Responsabile U.O.C. Direzione Medica P.O. Avezzano) per individuare parcheggi riservati ad alcune categorie di utenti, adiacenti alla struttura, quelli occupati, per intenderci, dai dipendenti. OVVIAMENTE senza aver alcun cenno di risposta. Si può rilevare in questo atteggiamento quantomeno una mancanza di stile da parte dell’amministrazione.
Oggi vi scrivo per sollecitare la vostra attenzione sul disagio che molti utenti vivono nella più totale indifferenza da parte di chi dovrebbe tutelarli.
Vi voglio raccontare l’avventura d’una povera cristiana (Silone perdoni l’abuso) e siamo nella SAGRA DELL’OVVIO.
Una donna, che lamenta forti dolori ad un ginocchio, constatando l’inefficacia delle cure fino a quel punto adottate, si rivolge di nuovo al suo medico il quale, constatando la seria difficoltà a deambulare della sua paziente, le prescrive una risonanza URGENTE.
La donna si reca per due giorni consecutivi presso il CUP di Avezzano nella speranza di poter fare l’esame in zona; dinanzi all’ennesimo diniego, suo malgrado, si trova costretta a scegliere, per l’esame, l’ospedale di L’Aquila. 50 km. Sembra facile. Basta aggiungere al già esoso costo del ticket (47 euro) quello dell’autobus. Questo se ce ne fossero in orari adeguati. Ma la storia del sistema trasporti è nota, per cui bisogna aggiungere anche costi di benzina, autostrada e – siccome siamo educati – almeno un caffè per l‘accompagnatore.
Nel nosocomio aquilano tutto procede per il meglio, riscontro prenotazione, esame effettuato in orario e con molto garbo da parte degli operatori. Può essere, la nostra utente, soddisfatta? Potrebbe, se non fosse che alla richiesta di ritiro del referto le viene risposto che, OVVIAMENTE, potrà ritirarlo solo qualche giorno dopo e, OVVIAMENTE, presso lo sportello dello stesso ospedale.
Sì, ma dove sta l’ovvietà? Non si può ricevere per posta? Certo, ma, ovviamente, ci vuole un mese. Alla signora non sembra poi così tanto ovvio per cui chiede se può riceverlo via mail. Eh no, e mica siamo nell’era in cui tutto viaggia su internet, nel tempo in cui un chirurgo può addirittura operare a distanza? O meglio sì, ma solo nei paesi civili. Qui, anche solo per ritirare un foglio di carta con CD devi ripetere il tuo viaggio di 50 km, pagare di nuovo autostrada benzina e caffè all’accompagnatore, oppure risparmiare sulla spesa del trasporto usando un autobus e, per una commissione di 5 minuti impiegare più o meno mezza giornata fra andata e ritorno. Sì perché questo è il tempo che occorre. Tempo perso.
A conti fatti, non sarebbe stato meglio utilizzare una struttura privata? Si spende la stessa cifra ma si risparmia molto, ma molto tempo. E quando la richiesta di esame è URGENTE il tempo non è denaro, è vita. È forse questo l’intento? Spingere l’utente verso la sanità privata? Se così, OVVIAMENTE, non è,
- Perché non organizzare un servizio di corriere interno che colleghi presidi ospedalieri dell’ ASL 1 AQ dando modo all’utente di ritirare il referto presso lo sportello più vicino?
- Perché, optando per l’invio tramite posta, bisogna attendere un mese (pagando 7.00 €).
- Perché i nostri presidi ospedalieri non possono trasmettere telematicamente il referto di un esame obiettivo direttamente al paziente?
- Perché non lo possono trasmettere, saggiamente, al medico che l’ha prescritto, visto che, OVVIAMENTE tutti i medici dovrebbero interagire con i sistemi telematici?
In ultimo, domanda ovviamente scontata: perché non si riesce a garantire un esame obiettivo urgente? Ridurre i tempi d’attesa significherebbe, OVVIAMENTE, eliminare il problema a monte. Già, ma questo significherebbe OVVIAMENTE, rendere al cittadino un servizio che paga profumatamente. Questa volta mi aspetterei, OVVIAMENTE, una risposta. Grazie – Augusto Di Bastiano».
E noi faremo piacevolmente e volentieri compagnia a Di Bastiano per aiutarlo ad ingannare… l’attesa.
P.L.P.