di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Crisi LFoundry, il giorno dopo la conferenza della Fim-Cisl e le complicazioni di Mise e Fiom, è guerra aperta fra sindacati. La Fiom provinciale e Regionale respinge ogni accusa di aver fatto disdettare il tavolo al Mise e minaccia azioni legali. Gli altri sindacati non sembrano voler tornare indietro e intanto il Ministero del Lavoro convoca tutti i protagonisti, Mise compreso, per il 15 novembre alle 17. Ma andiamo per ordine e vediamo i singoli interventi.
Questa la netta presa di posizione della Cgil: «Con riferimento alla dichiarazione rilasciata al giornale IL CENTRO dal sig. Antonello Tangredi della FIM-CISL e confortata dal commento del sig. Michele Paliani della UILM-UIL, i sottoscritti De Sanctis Elvira e Fegatelli Alfredo in nome e per conto della FIOM-CGIL smentiscono categoricamente che da parte della suddetta O.S. vi sia stata qualsivoglia richiesta di differimento o di annullamento dell’incontro fissato al MISE.
Le affermazioni dei rappresentanti delle altre OO.SS, per scopi poco chiari, mirano unicamente a creare ulteriori incertezze e disagi fra i lavoratori e gettano consapevolmente discredito sulla nostra Organizzazione che, sia nelle assemblee svolte con i lavoratori che attraverso i propri comunicati, ha sempre sostenuto la necessità di un incontro al MISE per capire la reale situazione di LFoundry. Non aver firmato il Contratto di Solidarietà di ben 18 mesi che prevede una dichiarazione di esuberi senza che sia stata illustrata da parte dell’azienda una chiara strategia industriale, è un’ulteriore prova che la scrivente senza un confronto presso il MISE e senza un miglioramento dell’accordo non ha inteso firmare tale strumento.
Peraltro, tale accordo, pur non essendo da noi condiviso, come prevede la legge ha la sua validità anche senza la firma della nostra Organizzazione. Rimane il fatto dell’assunzione di responsabilità nel bene e nel male dei firmatari di detto accordo che non prevede percorsi di uscita dal CDS attraverso l’indicazione di strategie industriali da parte dell’azienda, strategie che devono essere discusse presso il MISE.
Ricordiamo che nella vertenza del 2013, prima si sono svolti gli incontri al MISE e una volta chiara la strategia aziendale, la stessa è stata accompagnata dai Contratti di Solidarietà fortemente voluti dalla nostra O.S. davanti allo scetticismo di molti.
Infine, come largamente pubblicato dai mezzi d’informazione la FIOM-CGIL della Provincia di L’Aquila si è immediatamente attivata per conoscere le ragioni dell’annullamento dell’incontro attraverso una richiesta formale e ufficiale al Ministero dello Sviluppo Economico. L’intento meramente diffamatorio dei sigg.ri Tangredi e Paliani sarà valutato dai nostri legali per procedere con le opportune azioni a difesa nella nostra Organizzazione Sindacale. – Seg. Gen. FIOM-CGIL della Provincia di L’Aquila – Elvira De Sanctis – Seg. Gen. FIOM-CGIL Abruzzo – Molise – Alfredo Fegatelli».
Questa la nota diffusa alla Uilm-Uil, trame il suo ufficio stampa nazionale, per conto del segretario Michele Paliani: «No ad un ulteriore rinvio del tavolo sulla LFoundry al Mise, all’indomani dell’annullamento della riunione fissata per oggi, mercoledì 7 novembre, e richiesta dalle segreterie nazionali di Fim Fiom e Uilm per l’azienda di Avezzano”. Sono le parole di Michele Paliani, responsabile
Uilm del settore. “Siamo stati informati – continua Paliani – che sarà convocato per la prossima settimana un incontro al ministero del Lavoro per discutere del contratto di solidarietà firmato il 19 ottobre dalle organizzazioni sindacali provinciali Fim, Uilm, Fismic e Failms e dalle rispettive RSU. Accordo peraltro già inviato allo stesso dicastero per l’iter burocratico di approvazione”. “Non accettiamo un ulteriore rinvio, ma chiediamo che venga urgentemente riconvocato il tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico per aprire un confronto con l’azienda su quattro punti”, aggiunge. “In primo luogo, vogliamo capire se Smic, l’azienda cinese che detiene il 70 per cento del pacchetto azionario, ha ancora interesse in Europa, visto che all’apparenza sembra venuto meno: se ciò fosse vero in che modo potrebbe condizionare un’eventuale cessione? In secondo luogo, vogliamo capire come ricercare nuovi investitori in questa fase di incertezza. Terzo: vogliamo conoscere la situazione finanziaria del gruppo e il rapporto tra fatturato e costo del lavoro. E’ necessario capire qual’ è la strategia industriale e quali i tempi di attuazione, perché il tempo non è una variabile indipendente per questo settore e per i processi produttivi che cambiano rapidamente”. “Per questi motivi – conclude Paliani – riteniamo fondamentale ed indispensabile il ruolo di regia, monitoraggio e garanzia del Mise, così come accadde nel 2013: un grande lavoro di sinergia tra organizzazioni sindacali e ministero quando Micron decise di abbandonare il sito di Avezzano. Infine, a quelle organizzazioni che si stanno vantando di aver condizionato la scelta di disdire l’incontro al Mise diciamo che si sta commettendo un grave
errore strategico, perché in questo modo si sta ritardando il confronto mettendo a rischio l’intero stabilimento con tutti i 1500 dipendenti e le loro famiglie. – Ufficio stampa Uilm».
E dura era stata anche la presa di posizione del segretario provinciale della Fim-Cisl, Antonello Tangredi, che aveva addebitato alla Fiom la disdetta della riunione al Mise, prevista per mercoledì, posizione ribadita anche nella conferenza stampa di ieri. Lo stesso Tangredi si era detto molto preoccupato per la situazione in cui andava a trovarsi la LFoundry che, secondo lui, rischia di andare in crisi senza avere prospettive future.
Intanto, però, arrivano notizie da un altro Ministero. Stavolta è il Ministero del Lavoro, diretto da Luigi Di Maio, che è anche uno dei due vice Presidenti del Consiglio dei Ministri, che ha convocato un maxi incontro con la dirigenza aziendale LFoundry, il Mise, i sindacati, la Regione e il Comune di Avezzano. Un incontro, quello del 15 prossimo, che dovrebbe, essendo il Ministero del Lavoro, occuparsi del qui ed ora, ovvero della situazione attuale, quindi senza dare risposte certe per il futuro. Una eventualità qualora il risultato di questo tavolo venisse confermato, poco utile ai lavoratori e alla Marsica, ma utile solo a chi ha… scadenze immediate.