AVEZZANO – Trasferimento della stazione del bus dall’Abruzzo a Roma Anagnina, interventi a valanga della politica regionale. Dopo una decina di giorni di silenzio, oggi, il sindaco di Avezzano ha scritto una lettera alla Sindaca di Roma, Virginia Raggi, nella quel vene espresso il disappunto per questa decisione e l’auspicio che tutto venga rimesso in discussione. Critiche alla Raggi anche dal Provincia, dai sindacati regionali, che metodo l’accento sul peggioramento del trasporto su gomma abruzzese in questo modo, e del Pd dell’Aquila col segretario Piacente.
Questa la lettera alla raggi di De Angelis: «Gentilissima Sindaca, con riferimento all’oggetto, ho letto con attenzione il comunicato ufficiale pervenuto dall’Assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo, che rassicurerebbe sulla temporaneità della soluzione dell’Anagnina, adibita ad hub in luogo dell’attuale Stazione Tiburtina. Nella stessa comunicazione, l’ass.Meleo afferma che l’Amministrazione capitolina provvederà a “recuperare l’area del piazzale Est della stazione per dotare la città di un servizio più funzionale. Obiettivo finale di questo percorso è creare da una parte il potenziamento del nodo Anagnina, dall’altra istituire una nuova autostazione nel piazzale Est di Tiburtina”.
Ciò premesso, sono a chiederLe che il previsto “recupero” dell’area situata a Est del piazzale tiburtino – recupero del quale allo stato sono ignoti sia tempi che le modalità – sia sollecitamente realizzato, soprattutto con tempi certi, in maniera tale da destinare l’area a terminal per i bus provenienti dall’Abruzzo e limitare così gli evidenti disagi cui andranno incontro i viaggiatori, soprattutto i pendolari, moltissimi dei quali provenienti dalla Marsica, per tutto il periodo dei lavori. Non si comprende peraltro il motivo dello spostamento integrale del terminal bus, e La invito a riflettere anche sui modi, ovvero a rivedere la relativa progettazione, in maniera tale da permettere la contestualità dei lavori di ristrutturazione con il servizio di hub, almeno per quanto riguarda i bus di linea.
Sono inoltre a chiederLe rassicurazioni sul fatto che, una volta conclusi i lavori, l’hub al servizio dei bus provenienti dall’Abruzzo torni effettivamente a insistere nell’area della Tiburtina, destinando a più consoni flussi di mobilità il potenziato approdo dell’Anagnina. E’ evidente che l’eventuale spostamento in via definitiva del terminal bus su Anagnina sarebbe assolutamente inaccettabile per i pendolari provenienti dall’Abruzzo in generale e dalla Marsica in particolare, ed incontrerebbe la dura opposizione di tutti i sindaci e rappresentanti delle istituzioni, ma prima ancora dei cittadini al cui servizio dobbiamo con buon senso operare. La ringrazio per l’attenzione e resto in attesa di Sue cortesi nuove. – Gabriele De Angelis – Sindaco di Avezzano».
Lunga e dettagliata, inoltre, al mozione presentata da un gruppo di consiglieri provinciali che impegnao il Presidente ad intervenire: «I consiglieri della provincia dell’Aquila Gianluca Alfonsi e Alfonsino Scamolla, hanno presentato questa mattina una mozione, oggetto del prossimo consiglio provinciale, che impegna il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, ad avversare la decisione, della giunta della città di Roma, della delocalizzazione dell’Autostazione per i mezzi adibiti alle linee di trasporto pubblico interregionali, nazionali e internazionali dal nodo di Roma Tiburtina a quello di Anagnina. La mozione, firmata dai due consiglieri, è motivata da un’esigenza di connessione ed interconnessione del trasporto civile su strada che, da sempre, svolge una funzione strategica ineliminabile per lo sviluppo economico e sociale dell’Abruzzo. L’attività dell’Autostazione in Largo Guido Mazzoni, presso la stazione ferroviaria di Roma Tiburtina, favorisce il collegamento stradale e autostradale con Roma Capitale, determinante anche in ragione dell’interconnessione ferroviaria e aeroportuale a livello nazionale, europeo e internazionale. I consiglieri Gianluca Alfonsi e Alfonsino Scamolla fanno rilevare che la localizzazione presso la stazione Anagnina comporta un difficilissimo collegamento con l’Autostrada A1 e A25, escludendo la funzione di velocizzazione introdotta dalla bretella autostradale e dalle complanari, costruite anche con il contributo degli utenti abruzzesi, attraverso il prelievo dalle tariffe autostradali, che sono le “più costose d’Italia”. Inoltre il collegamento con il centro della città di Roma effettuato con i mezzi di trasporto urbani dalla stazione Anagnina è incomparabilmente più difficoltoso rispetto a quello attuale dalla stazione Tiburtina e che tale complicazione compromette le condizioni di lavoro e di studio e di attività di tutti gli utenti. La decisione Giunta Capitolina determina un gravissimo danno per l’autotrasporto civile e pendolare, pubblico e privato, di lavoratori, studenti, professionisti e operatori economici che quotidianamente si sviluppa tra l’Abruzzo e Roma Capitale. Per queste motivazioni il consiglio chiederà al Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, “ad assumere ogni iniziativa urgente di ordine istituzionale con la Giunta capitolina, il Governo regionale del Lazio e, ove se ne rendesse la necessità, di ordine legale, affinché la decisione della Giunta Capitolina sia immediatamente revocata e a chiedere con la massima urgenza un confronto istituzionale con la Giunta capitolina e il Governo nazionale per realizzare la permanenza, con l’ ammodernamento funzionale dal punto di vista trasportistico ed urbanistico, della Stazione di Roma Tiburtina quale snodo del trasporto ineliminabile nella intermodalità regionale, nazionale ed internazionale che si sviluppa in Roma Capitale”».
Stringenti, poi, le motivazioni delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil con una nota a forma dei tre segretari abruzzesi: «Le Confederazioni Regionali di Cgil, Cisl e Uil contestano la decisione dell’Amministrazione Comunale di Roma di trasferire alla stazione Anagnina il Terminal bus ubicato attualmente nei pressi della più funzionale e fruibile stazione Tiburtina. Un provvedimento che, se attuato, andrebbe ancora una volta a penalizzare pesantemente i cittadini abruzzesi, e nello specifico coloro che intendono o debbono necessariamente avvalersi della mobilità collettiva per trasferimenti verso la Capitale imputabili a motivi di studio, di lavoro o per esigenze sanitarie.
Senza voler entrare nel merito delle motivazioni che avrebbero indotto la giunta comunale della Capitale ad assumere questa decisione, crediamo non si possa ignorare che un simile provvedimento, dal quale peraltro non si evince con chiarezza se sia definitivo o temporaneo (ed eventualmente per quanto tempo), andrà inevitabilmente a peggiorare le condizioni di migliaia di pendolari che stanno già pagando un prezzo salato in materia di penalizzazioni per l’incuria e la miopia anche della politica abruzzese.
Si pensi ad esempio ai disagi e ai rischi connessi all’attraversamento delle arterie autostradali A24 e A25, sulle quali persistono condizioni di sicurezza non proprio rassicuranti pur in presenza di pedaggi esorbitanti e tra i più cari d’Italia. Si pensi alla carenza delle infrastrutture ferroviarie e alla vetustà dei treni destinati alla nostra Regione, tra i più vecchi d’Italia e che determinano tempi di percorrenza che sono francamente antistorici e addirittura superiori rispetto a quelli che registravano trent’anni fa quando l’alta velocità nemmeno esisteva.
Si pensi all’esclusione della nostra Regione (la sola insieme al Molise) dai nove corridoi europei, le cosiddette reti TEN-T istituite a inizio anni Novanta dalla Commissione europea con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi di trasporto, di migliorare i servizi di mobilità e la loro accessibilità ai viaggiatori e alle merci, puntualmente assicurate ai cittadini delle restanti regioni.
In questo desolante contesto nel quale ai pendolari abruzzesi non vengono fornite alternative di mobilità, Cgil Cisl e Uil reputano davvero intollerabile che si possa decidere addirittura di peggiorare le condizioni della sola modalità che ad oggi consente agli abruzzesi di raggiungere la capitale in tempi accettabili. – I Segretari generali – Del Fattore – Malandra – Lombardo».
Infine la posizione del Pd Provinciale dell’Aquila, col segretario Piacente, che polemizza con l’esponente Cinquestelle abruzzese, Sara Marcozzi: «Tiene banco da giorni la vicenda del trasferimento del terminal autobus dalla stazione Tiburtina di Roma ad Anagnina deciso dalla Giunta Raggi. Pendolari e forze politiche sono mobilitati e lo scontro con il passare dei giorni si fa più acceso. “Stupiscono e disarmano le dichiarazioni della Marcozzi che, con ineffabile superficialità, minimizza il trasferimento definendolo semplicemente temporaneo – così il Segretario provinciale del PD Francesco Piacente – i 5stelle ogni giorno che passa svelano la loro natura: sono partiti incendiari e ora diventano tutti pompieri. Così come per tutte le vicende di portata nazionale quali TAP, ILVA, codice etico, hanno perso la grinta protestataria della prima ora a favore di una diplomatica prudenza, capace di derubricare anche le questioni più gravi che riguardano le comunità locali. Come quella del trasferimento dei capolinea bus ad Anagnina: una iattura per i lavoratori e gli studenti abruzzesi che sarebbero costretti a subire un gravissimo danno. Per altro, una vicenda di fronte alla quale gli esponenti regionali del M5S si avventurano in dichiarazioni infondate: la delibera della Giunta Capitolina n. 189/2018, che prevede il trasferimento ad Anagnina, non fa alcun cenno alla provvisorietà della decisione e sarà certamente oggetto di lungaggini burocratiche e potenziali contenziosi che renderanno certamente lungo e accidentato l’iter amministrativo. Il Partito democratico è mobilitato a tutti i livelli e prontamente è stata depositata alla Camera dei Deputati, dall’On Pezzopane, un’interrogazione al Ministro Toninelli: un Ministro che continua a tenere sotto sequestro i cantieri e i lavoratori delle nostre autostrade e dal quale pretendiamo risposte sulla decisione della Giunta Capitolina. A questo si aggiunga l’ordine del giorno approvato dalla Conferenza dei Capigruppo in Consiglio regionale che boccia la decisione dell’Amministrazione Raggi chiedendo la revoca della delibera – conclude Piacente – Il Partito provinciale aderisce e sostiene convintamente la manifestazione di protesta fissata per il prossimo 12 novembre presso la stazione Tiburtina. Gli esponenti regionali e locali del Movimento cinque stelle dimostrino coraggio e autonomia unendosi alla nostra battaglia, mettendo da parte l’incoerenza di chi, pur di non attaccare la Giunta Raggi, rinuncia alla difesa del territorio di fronte ad una vicenda tanto grave».