AVEZZANO – I circa 30 milioni di euro che la Regione Abruzzo, tramite richiesta al Ministero dell’Ambiente, è riuscito a sbloccare, fondi, cioè, destinati a realizzare progetti di potenziamento e ammodernamento di impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti (Tmb) e piattaforme ecologiche per il recupero di imballaggi, oltre che per la chiusura definitiva e la bonifica di discariche comunali dismesse per rifiuti urbani, interessate dalla Procedura di Infrazione Ue 2011-2025, sono stati assegnati ad Aziende di Lanciano, di Sulmona e del teatino. Zero euro per l’impianto Aciam di Aielli, impianto di pianificazione regionale, di cui, tra l’altro, è stata programmata la totale conversione per il trattamento del rifiuto organico, da cui si produce compost di alta qualità, conversione che dovrà avvenire, invece, senza fondi regionali e ministeriali.
«L’ennesimo smacco al nostro territorio, avvenuto, probabilmente, nella “distrazione” generale dei nostri politici, di ogni colore, che ancora una volta dimostrano di non saper fare fronte comune per il bene della nostra area – è il tranciante il giudizio espresso da Lorenza Panei, presidente di Aciam, Azienda Consorziale di Igiene Ambientale Marsicana – Stiamo facendo immani sforzi per rendere la nostra Azienda, della quale il socio di maggioranza è pubblico, e parliamo dei Comuni marsicani, un’eccellenza regionale e non solo, e i risultati ci premiano. Non è un caso che la nostra sia una delle rare partecipate in salute, ma siamo costretti a impegnare risorse imponenti dell’Azienda, alias degli Enti stessi, per pianificare lo sviluppo e il futuro delle nostre strutture, persino quelle di pianificazione regionale, cosa che facciamo scegliendo strategie ottimizzate per abbattere l’impatto ambientale e costruire circuiti virtuosi, in linea con i punti cardine della nostra mission, ma tutto questo sembra essere sfuggito ai nostri Rappresentanti – chiosa ancora la Presidente rimarcando il disappunto, condiviso dai Sindaci degli enti soci – Bene dunque gli investimenti nel settore, ma non includere una realtà territoriale come Aciam in questo Piano è un clamoroso errore di cui pagherà lo scotto, come sempre, la Marsica».