AVEZZANO – Il prossimo 25 Gennaio 2019 dinanzi al Gup del Tribunale di Avezzano dovranno comparire 16 persone tra gli indagati nella vicenda “Tutti per Uno”, che ha provocato uno “tsunami” nella Marsica, anche nota come “l’Emporio dei falsi certificati”. La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore Roberto Savelli nei confronti di Arnaldo Aratari di Gioia dei Marsi, figura chiave nella vicenda, indagato insieme alla moglie Tiziana Mascitelli – entrambi sottoposti agli arresti nell’ambito dell’inchiesta – e al suocero,Guglielmo Mascitelli, che compariranno dinanzi al giudice insieme ad Angelo Gallese, medico psichiatra della Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila e responsabile del Centro d’igiene mentale di Avezzano, altro personaggio cardine della vicenda, Luigi Maiello, agente di polizia penitenziaria di Avezzano, Maria Palma Di Biase di San Benedetto dei Marsi, Paolo Di Bella di Avezzano, Gino Arioli di Ortucchio, medico, Njiac Shahini di Avezzano, Orlando Morellidi Avezzano, Ida Morelli di Avezzano, l’ex consigliere e assessore regionale Mario Panunzi di Avezzano, Paola Fracassi di Avezzano, Carmine Macerola, carabiniere in congedo di Cerchio, Giuseppe Agostinacchio, carabiniere in pensione originario di Roma. In aula dovrà comparire anche Gianluca Alfonsi, consigliere provinciale e finanziere di Gioia dei Marsi, accusato di aver rivelato alcune informazioni ad Aratari, suo compaesano, circa indagini che riguardavano quest’ultimo.
L’ indagine complessa, condotta dai militari della Guardia di Finanza, coordinati dal comandante Alessio Grillo, ha portato alla luce un radicato sistema illecito fondato sulla compravendita di certificati, utilizzati per gli usi più disparati, dall’ ottenimento di previdenze sociali ai permessi per evitare di comparire nelle aule di giustizia, ai permessi di lavoro fino all’ottenimento delle destinazioni di lavoro più gradite. L’indagine aveva provocato un vero terremoto nella Marsica, per la tipologia dei reati al centro dell’inchiesta e il coinvolgimento di personaggi di spicco nella vicenda. L’operazione era nata da una precedente indagine che vedeva coinvolto il manager Arnaldo Aratari, patron della Medisalus, nel mirino degli investigatori per indebita percezione di previdenze INPS, l’inchiesta si era allargata a macchia d’olio, tratteggiando, anche attraverso l’uso, da parte dei finanzieri, di “cimici” e telecamere nascoste, un ampio sistema fraudolento.
Nel collegio difensivo gli avvocati Franco Colucci, Mario Del Pretaro, Antonio Milo, Antonio Valentini, Dario Visconti, Antonio Pascale e Cesidio Di Salvatore.