AVEZZANO – Autostrade abruzzesi sicure o no? Viadotti adatti alla mole di traffico e al tipo di ambiente che li ospita o no?, In attesa che ministro Toninelli, gestore Toto, tecnici e quant’altri si mettano d’accordo su ciò, il Pd di Avezzano si pone alcuni interrogativi in merito alle problematiche che, in concreto poi, si riverberano sulla regione intera a causa delle limitazioni per Tir e pullman su autostrada A24 e A25. L’idea del Pd avezzanese è quella di integrare la strada con la ferrovia e rendere la percorrenza compatibile, peraltro, con i mezzi marittimi al fine di ottenere un’alternativa valida e, peraltro, ecocompatibile e sicura.
«Il PD di Avezzano suggerisce l’integrazione delle Autostrade del Mare con la Modalità Ferroviaria. Cosa si fa quando una strada si chiude? Si trova un percorso alternativo. Se il sistema Autostrade è inaffidabile, allora si possono potenziare i collegamenti marittimi con la rete ferroviaria per rendere il sistema trasporto eco-compatibile e sicuro. L’Italia è un Paese dove la maggior parte delle merci viaggia ancora su gomma e pensare di cambiare la tendenza non è impresa semplice. Proprio per questo motivo – spiega il segretario del Pd cittadino Ceglie – è stata potenziata, negli ultimi anni, una serie di vantaggi per chi sceglie modalità più green. Ferrobonus e Marebonus portano avanti, infatti, la best practice, tutta italiana, degli incentivi per la “Cura del ferro” e la “Cura dell’acqua”. Questi incentivi hanno già in parte consentito e consentiranno di trasferire quote di traffico su ferro e mare, accompagnando gli investimenti in infrastrutture ferroviarie e portuali già in atto. La costa adriatica abruzzese, ed in modo particolare la Marsica – prosegue – , in virtù della loro posizione baricentrica nella Macroregione Adriatico-Ionica, potrebbero recitare un grande ruolo nello sviluppo dei crescenti traffici, di merci e di persone, nel Mediterraneo.
Il nuovo Corridoio Mediterraneo, quale biforcazione intermodale del Corridoio V Lisbona-Kiev (tutto strada, intasatissimo e fortemente inquinante), si svilupperebbe tra Barcellona e Ploce (Croazia), passando per il centro Italia, con asse prevalente Civitavecchia- Pescara – Ortona – Vasto. Si tratterebbe di deviare una parte di movimentazione, di merci e di persone, dal Corridoio V, tutto strada, che passa sotto le Alpi, attraversando le regioni del Nord-Italia, ad un nuovo Corridoio intermodale europeo- ipotizzano Ceglie e Cambise – , mare-terra-mare, collegando le tre penisole: Iberica – Italiana e Balcanica, con flussi per l’Europa dell’Est da un lato e per la Grecia e la Turchia dall’altra. In questa ottica, l’ammodernamento del collegamento ferroviario Roma- Avezzano – Pescara, diventerebbe un obiettivo strategico prioritario per l’economia del centro-Italia. Si tratterebbe di adeguare la rete ferroviaria relativamente alla lunghezza dei moduli, al peso assiale e alle sagome e riduzione delle pendenze, aprendo a nuovi tracciati dove è necessario. Per concludere, vista la limitazione dei mezzi pesanti in autostrada – concludono -, va da sé che la tratta ferroviaria in modo particolare Avezzano – Pescara e viceversa va adeguata a tutto quanto abbiamo detto in precedenza.
Da ultimo una preghiera, speriamo che anche l’Interporto di Avezzano, trovi un adeguato inserimento nel contesto di cui stiamo parlando. – Il Segretario del PD di Avezzano Giovanni Ceglie ed Aurelio Cambise».
Insomma dove la strada non garantisce prestazioni e sicurezza, è il caso, come fatto in tante altre zone d’Europa, utilizzare, rinnovare, ammodernare e potenziare le reti ferroviarie e le vie marittime creando corridoi naturali, e anche memoria del passato, che rispettano l’ambiente e garantiscono maggiore sicurezza e minore impatto con l’ambiente. Non s può parlare degli altri paese europei, in sostanza, solo quando serve per posizionare quattro blocchetti e chiamarli pista ciclabile.