di Roberta Placida
AVEZZANO – Se De Angelis pensava che gli ambulanti fossero, come la sua maggioranza, pronti a rientrare nei ranghi allineati e coperti alla prima abbaiata o alzata di voce, crediamo che debba ricredersi o, quanto meno, provare a riesaminare la situazione senza arroccarsi sulle posizioni rigide che tanto malcontento hanno creato in città. Gli ambulanti, infatti, stanno dimostrando di essere una categoria compatta, decisa, pronta a lottare fino in fondo per difendere i propri diritti e rimettendoci in prima persona: 4 settimane di sciopero non sono uno scherzo perché, lo ricordiamo, loro di questo lavoro ci vivono. Come si suol dire, si spezzano, ma non si piegano, dando prova di grande dignità e dando a tutti una grande lezione di civiltà e, ci spiace dirlo, inadempiente è chi non li ascolta e usa lo scranno su cui siede per incutere timore, invece di provare a giungere ad una soluzione condivisa.
Il motivo del contendere è ormai noto a tutti: lo spostamento del mercato settimanale da Piazza Torlonia alla zona Nord di Avezzano. Tale operazione sarebbe stata fatta, a detta dell’amministrazione, per motivi di sicurezza. Gli ambulanti hanno sempre contestato questa scelta e non si sono nemmeno lasciati impressionare dai toni da ultimatum del recente comunicato a firma di Silvagni e Casciere, tanto che domani, sabato 20 Ottobre, sarà una nuova giornata di sciopero. E non solo. I rappresentanti delle sigle sindacali degli ambulanti, Giovanni Cioni della FIVA CONFCOMMERCIO, Roberta Masci del C.I.D.E.C. e Carlo Rossi della CONFESERCENTI, con notevole spirito di iniziativa, hanno contattato un tecnico di loro fiducia e hanno fatto elaborare una planimetria per svolgere il mercato del sabato lungo Piazza Torlonia, Via Anna Maria Torlonia e Via Mazzini, in sostanza dove è sempre stato. Tale planimetria tiene conto di tutte le esigenze legate alla normativa in materia di sicurezza. Il documento verrà protocollato lunedì mattina e i rappresentanti sindacali sono pronti a discutere la proposta con chi di dovere.
Speriamo che qualcuno lasci la propria torre d’avorio e scenda tra i comuni mortali. Chissà che non impari qualcosa… un po’ di democrazia, per esempio.