AVEZZANO – «Fermati amico, fratello mio. Io sono la sorella di Circe, la Dea Angizia, l’antichissima madre benefica del forte e rude popolo marso. Ai bei tempi eroici, quando i Marsi erano grandi e temuti, io ebbi il mio tempio magnifico e il mio bosco sacro ai piedi del Monte Penna, sulle rive del Lago di Fucino. La grandeza del popolo Marso decade; una nuova religione si sovrappose all’antica religione; il mio Tempio rovinò, il mio culto si spense, il mio ricordo a poco a poco si affievolì; tuttavia io seguitai ad amare intensamente e a proteggere i miei figli che caddero nella servitù nascondendomi nelle vitree acque del Fucino. Quello fu il mio soggiorno per molti secoli…». Con queste parole della dea Giovanni Pennazza inizia i suoi “Racconti di Angizia”. Il lamento di Anxa si spande nel suo bosco sacro e ancora oggi, andando in visita a Luco, sui resti del santuario della dea, sembra di sentire l’eco del suo canto, e potremmo quasi vederla nascondersi tra gli alberi. Per questo, per respirare lo spirito degli antichi Marsi, figli prediletti della sorella di Circe, è in programma per domenica, 21 ottobre, l’ultima apertura della stagione per l’area archeologica di Anxa Angitia.
L’appuntamento offrirà l’occasione, a grandi e piccoli, di una full immersion nella storia dei Marsi, attraverso la straordinaria narrazione delle vestigia di Anxa, in cui sorgono i resti dell’antico santuario di Angizia, sotto la qualificata guida dell’archeologa Daniela Villa. Il sito archeologico accoglierà i visitatori dalle 10 alle 13 che, dalle 11.30, potranno partecipare alla visita guidata all’area.