AVEZZANO – LFoundry e i lavoratori interinali, il sindacato torna a discutere della vicenda di 56 dipendenti a termine lasciati a casa per contratto scaduto e affronta il tema del futuro di questo tipo di lavoratori.
A riunirsi per prima è la Fim-Cisl che per il 9 ottobre prossimo ha indetto il Direttivo Fim-Cisl della LFoundry, allargato ad altri dirigenti dell’organizzazione fuori del sistema LFoundry, che discuterà di situazione industriale aziendale, dello stato della trattativa/discussione con l’azienda (accordo turno 2 + 3), dei rapporti con la Uilm-Uil a seguito dell’incorporazione della Fismic, della preparazione delle assemblee e, appunto dei lavoratori interinali Open Job Metis (LFoundry).
«Alla riunione, che per me riveste un’importanza centrale in questo momento, sono stati invitati tanti dirigenti sindacali della Fim e questo perché ritengo – spiega il segretario della Fim-Cisl Provinciale Antonello Tangredi – che sia necessario affrontare alcuni dei punti alla presenza di coloro che non operano e non sono strettamente nella LFoundry. La necessità che ravvedo nel compiere questa scelta riguarda proprio il sindacato marsicano, ovviamente non la nostra sigla. A mio avviso – conclude Tangredi – sta prendendo una brutta piega in tutte le fabbriche e, a questo, bisogna reagire con un’azione ragionata, corale e definitiva».
Per Tangredi, insomma, anche nel modo industriale e delle relazioni industriali e sindacali, ad Avezzano e nella Marsica in generale sta avvenendo qualcosa che, secondo la Fim-Cisl, va fermato e corretto subito. Prima che, come già accaduto in un recente passato, certe storture dopo aver avvelenato mortalmente la politica possano avere lo stesso drammatico effetto anche nel modo del lavoro e dello sviluppo.