AVEZZANO – Caso Annalisa Cipollone, dopo due giorni parla l’ex vice Sindaco di Avezzano, Emilio Cipollone, ex braccio destro ed alleato della prima ora dell’attuale primo cittadino di Avezzano, e anche uno dei primi ad essere sacrificato sull’altare del…”bene della città”, per far posto a Lino Cipolloni, all’Udc e a Leonardo Casciere con la Lega.
Emilio Cipollone, che era in lista con la consigliera riammessa Annalisa Cipollone, spiega l’accaduto e ricorda un po’ di passaggi che delineano meglio il comportamento e soprattutto l’atteggiamento degli attuali vertici di Palazzo di Città. Un’occasione, per Cipollone, anche per togliersi parecchi sassolini nella scarpa. A corredo di tutto, inoltre, Cipollone ci invia una copia di una lettera, dell’aprile scorso, nella quale si invitava il Comune a procedere con quanto, invece, ora ordinato dal Tar, e a non fare resistenza. Ennesimo appello rimasto inascoltato. Come sempre, d’altronde.
Questa la lettera di Emilio Cipollone: «È bello in questi giorni girare in città dove si respira aria fresca e pulita non solo per la pioggia ma anche per la recente sentenza del Tar Abruzzo che, finalmente, ha ristabilito una giustizia amministrativa violata e disattesa. Parlo naturalmente di giustizia alle persone e non di giustizia politica che va risistemata in altri contesti. Credo che la città di Avezzano abbia raggiunto il primo posto nel guinness dei primati mai stabilito da nessun organismo politico-amministrativo dove in una competizione entra nell’esecutivo il terzo e non il secondo. Questo è quello che è accaduto nel nostro caso. Non si è mai visto che un comune, per il quale deve essere indifferente chi occupa il posto di consigliere comunale, si costituisca in giudizio a favore di una parte e per difenderla a scapito dell’altra.
Vi sono stati funzionari e dirigenti che hanno scritto pareri e ciò per sostenere una situazione palesemente illegittima, infatti sentenza è chiara e specifica come il Comune abbia palesemente sbagliato e ciò fin dall’inizio, ovvero quando in spregio della sentenza del Tar Abruzzo (anatra zoppa) convocava illegittimamente un consiglio comunale (10 marzo 2018) e qui manteneva ingiustamente in consiglio comunale Francesco Paciotti e non chi ne aveva diritto (Annalisa Cipollone).
Si ricorda come la stessa Cipollone, in data 8 marzo, con diffida inviata al Comune chiedeva che lo stesso procedesse alla sua nomina In questa vicenda, ancor più paradossali risultano le dichiarazioni della Presidente del Consiglio comunale che si proclamava super partes ed affermava che qualcuno non conosceva i regolamenti comunali. Dove era la Presidente del Consiglio quando in data 10 marzo convocava Paciotti e non la Cipollone e l’attuale la maggioranza si reggeva su un voto?
Dove era quando il Comune si costituiva contro la Cipollone negando l’evidenza? Quando lo stesso Prefetto e l’Avvocatura di Stato la invitava a ripristinare “la volontà degli elettori e la democrazia” ? Conosce la Presidente del Consiglio che la legge prevale su tutto?
Il Tar nella sentenza del 28.9 dice testualmente, il Comune dovrà provvedere all’adozione di un nuovo atto di surroga in favore di Annalisa Cipollone e a rinnovare correttamente l’atto di convalida degli eletti, stante la nullità, per la non corretta ottemperanza alle citate sentenze, dell’atto di convalida degli eletti adottato dal Consiglio comunale con la deliberazione 10 marzo 2018, n. 1.
In conclusione questa sentenza da una parte mi lascia soddisfatto perché un giudice non esiste solo a Berlino ma da oggi possiamo coniare un’altra frase: “esiste un giudice all’Aquila”; rimane però l’amarezza per questa brutta vicenda che è stata subita non da singole persone ma da tutti coloro che si sono riconosciuti nei valori e nei principi della “Lista Innovazione”. Anzi, possiamo sostenere che questa brutta vicenda l’abbia subita tutta la città di Avezzano augurandoci che mai più ciò possa avvenire di nuovo.
Era doverosa una chiara esposizione dei fatti dopo tanti interventi sull’argomento perché ognuno possa essere trarre le personali conclusioni».