AVEZZANO – Il 22 e 23 Settembre prossimi a Taranta Peligna è previsto il “Trekking alle Grotte del Cavallone”, Trekking e visita guidata all’interno delle Grotte del Cavallone, le più alte d’Italia. Si partirà dalla Pineta di Lama dei Peligni per giungere al Rifugio Tarì. Piccolo ristoro e poi di nuovo in cammino verso le Grotte.
La grotta del Cavallone (altrimenti conosciuta come grotta della Figlia di Iorio) è una grotta di interesse speleologico che si apre nella Valle di Taranta, nel cuore del Parco Nazionale della Majella, e ricade nel territorio dei comuni di Taranta Peligna e Lama dei Peligni, in provincia di Chieti. Il primato della grotta del Cavallone, è quello di essere la grotta naturale visitabile più alta d’Europa.
Il percorso interno alla grotta si snoda per un chilometro con la possibilità di attraversare sale di grande interesse, in particolare per ciò che concerne i primi 600 metri; è qui infatti che si notano innumerevoli stalattiti e stalagmiti. Vale la pena di ricordare la “foresta incantata”, la “sala degli Elefanti” e lo stupendo “pantheon” con la sua “sala delle Statue”. Il resto della grotta, pur essendo privo di particolari concrezioni, resta interessantissimo sotto il punto di vista geologico: i terremoti hanno infatti scrostato le pareti rendendo ammirabile la montagna del suo interno. Alcuni punti salienti della grotta sono stati denominati con termini dannunziani come ad esempio la sala di Aligi, l’eremo di Cosma o l’Angelo muto.
Del sistema speleologico della grotta del Cavallone fanno parte anche la grotta del Bue, la grotta dell’Asino e la grotta del Mulo, di qui il titolo “plurale” dell’evento.
La grotta è famosa nella letteratura teatrale per essere stata l’ambientazione, assieme al paese di Lama dei Peligni, della tragedia pastorale “La figlia di Iorio”, scritta da Gabriele D’annunzio. La grotta nel testo ha valori simbolici e magici, perché vi si nascondono gli amanti Aligi e Mila. Il primo è un giovane di buona famiglia, che deve sposare una donna a lui promessa, ma che s’innamora di Mila; quest’ultima infatti è una povera popolana sopra cui cade il pregiudizio dei contadini locali, definita una strega malefica. Infatti è rincorsa da dei fattori per essere linciata, ma Aligi la protegge, e la protegge dentro le grotte.
L’iniziativa fa parte del calendario degli eventi del Sangro Aventino, a cura della DMC “Terre del Sangro Aventino”. Info: 340/6807479