CANISTRO – Santa Croce e Fonte la Sponga di Canistro, il capogruppo consiliare di minoranza, avvocato Orlando Coco, chiama in causa il Sindaco, Angelo Di Paolo, al quale si chiede di rimediare a politiche tardive, decisioni che, a parere dell’opposizione, sono andate in contrapposizione con l’interesse collettivo e di attivarsi per riportare l’occupazione a Canistro, paese dove grazie all’acqua problemi occupazionali fortissimi non ce ne sonno mai stati.
Questa la nota del capogruppo dell’opposizione al Consiglio comunale di Canistro: «Sulla vicenda della concessione mineraria S. Antonio Sponga e della realizzazione del nuovo stabilimento di imbottigliamento, la stampa locale ha riportato da ultimo che il Sindaco di Canistro assicura a riguardo che “la Norda è ancora in gioco, può ancora rispondere, anche nel caso sia stata avviato l’iter di decadenza. Resta il nodo della procedura da seguire. Io voglio sperare contro ogni speranza, sono convinto che la Norda voglia andare avanti. Capisco le difficoltà della Norda, che ha incontrato per la non disponibilità dello stabilimento e dei terreni, ma con l’accordo di programma quadro questo ostacolo sarà superato. Fare un altro bando (ipotizzato dall’esponente regionale) è per me un’ipotesi da evitare, per stringere i tempi”.
A me sembra che si faccia riferimento a fasi non conseguenziali, tardive o non risolutive e non vorrei che il Sindaco e la Giunta siano invece responsabili dell’ennesimo fallimento per il Comune di Canistro.
Ormai da molti mesi, anni, l’attività di imbottigliamento è cessata e tale situazione è di grande rilevanza in quanto interessa il principale insediamento industriale del nostro Comune.
La mancata ripresa della produzione, con gravi conseguenze economiche per il Comune di Canistro, e la mancata realizzazione della suddetta iniziativa, sono circostanze che non sarebbero mai accadute se si fosse deciso di percorrere altre strade. Sarebbe da chiedere le dimissioni, anche perché non è la sola brutta figura di questa maggioranza. Ritengo che quello che sta accadendo non possa non avere conseguenze e lasciare silente il paese. E’ un flop dell’amministrazione. In questo caso è l’amministrazione che ha mancato il risultato, l’amministrazione è stata incapace di trovare soluzioni. A causa di questo modo di amministrare – di cui il sindaco è l’innegabile regista – Canistro sta mandando in fumo carte importanti per il futuro: le acque e il turismo.
Si è a lungo speculato in campagna elettorale, lasciando intendere inefficienze imprenditoriali che sarebbero state superate senza problemi, e adesso? Il Sindaco e la sua Giunta che hanno promesso all’elettorato, ponendosi come i risolutori di tutti i problemi del paese, hanno illuso la cittadinanza, lasciando intendere ciò che invece era improponibile senza, oltretutto, conoscere a fondo la situazione di fatto e di diritto. Il tempo del propagandismo e dell’infantilismo è finito.
Il Sindaco e la sua Giunta non possono assumere posizioni decise e determinate se non sono certi di ciò che dicono e di cui parlano. Un errore così grossolano è insopportabile da accettare, dal momento che l’Amministrazione Comunale è intervenuta addirittura come se l’opera industriale fosse una struttura realizzata dalla stessa Amministrazione e non da privati. Avevate rassicurato tutti sulla buona riuscita della operazione Norda: oltre due anni di nulla di fatto, di mancato utilizzo della preziosa acqua minerale che finisce nel fiume Liri e con il Comune esposto a controversie legali. Qui a Canistro è accaduto che ci sarà stato pure un imprenditore, il Colella, che ha fatto scelte in totale contrapposizione con le aspettative del territorio, ma senza dubbio c’è stato un Comune che dietro alle aspettative ha preso decisioni in totale contrapposizione con le attribuzioni e competenze di una giusta amministrazione o di una valevole politica. Si è determinato un conflitto fortissimo e contenziosi inutili e costosi, e, revocata una concessione per durc non in regola, fatto un nuovo bando alle condizioni date, oggi Sindaco dice: “Fare un altro bando è per me un’ipotesi da evitare, per stringere i tempi”! E quali soluzioni proponi ora Sindaco, l’accordo di programma, e perché non lo hai fatto prima? Ricordo che si diceva che la Santa Croce non garantiva un adeguato livello occupazionale, cosa che invece avreste fatto garantire al nuovo, ma ad oggi cosa avete garantito? Il livello disoccupazionale? Da Game Over!
L’acqua è stata elemento di modernizzazione della nostra valle, volano dello sviluppo industriale e di quello turistico, ma invece di rimanere fonte di benessere è diventata causa di troppi conflitti che non ispirati dalla competenza hanno distrutto un paese. Con questa richiesta, che sia discussa al prossimo consiglio comunale, voglio dare il mio continuo segnale ai cittadini che hanno votato il mio gruppo, come tutte le interrogazioni, interpellanze e richieste, anche di commissioni, ecc., fatte in questi anni di consiliatura, sempre improntata con il mio gruppo alla costruttiva collaborazione e disponibilità a cercare soluzioni, ma sempre rigettate dalla maggioranza per partito preso.
Il mio compito riguarda la corretta amministrazione della cosa pubblica e la verifica del compimento da parte del Sindaco e della Giunta di atti che mirino esclusivamente al bene pubblico e liberi da qualsiasi condizionamento esterno privato. Sperando in un avvedimento per il bene comune, aspetto fiducioso un atto di assunzione di responsabilità del Sindaco».
Una situazione alla quale va data una soluzione nel più breve tempo possibile visto e considerato che, in meno di un decennio, una delle più solide e importanti realtà economiche ed industriali della Marsica, è stata mandata quasi in rovina. E la politica, a diversi livelli, non è immune da responsabilità.