di Roberta Placida
AVEZZANO – Una bella storia si sta vivendo ad Avezzano, in silenzio e umiltà: quella di Suor Carla Venditti e altre sue consorelle che, insieme a volontari, cercano di combattere la piaga della prostituzione. Una storia fatta di ascolto e di amore per gli ultimi, una storia di… strada, forse una “cattiva strada” ma su cui nascono i fiori della compassione e della liberazione da una schiavitù fisica e spirituale. È una storia che si inserisce nel dibattito attuale sui migranti che si dirigono verso l’Italia e verso l’Europa. Dopo mesi di torture e sofferenze di ogni tipo i migranti giungono nel vecchio continente, ma anche qui purtroppo, ancora troppo spesso la trappola mortale della prostituzione. Suor Carla, dell’Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù di Avezzano (AQ), che tutti conosciamo e che potremmo chiamare “Suor Sorriso” per la gioia sempre dipinta sul suo volto dallo sguardo aperto e accogliente, ha scritto e illustrato un piccolo libro dalla vendita del quale poter ricavare i fondi per sostenere il recupero delle donne nel nuovo cammino sociale e spirituale. E così con il suo “Narciso Ribelle”, Suor Carla cerca di contribuire al sostentamento della missione anti tratta “Oasi Madre Clelia”, che si occupa di togliere dalla strada giovani donne e donare loro un percorso di libertà e dignità.
«La storia – ci dice l’autrice- racconta di un bulbo che doveva essere interrato assieme ad altri bulbi, ma non accetta di vivere assieme agli altri. Il bulbo non accetta di tirare fuori la parte migliore di sé, e decide di percorrere strade alternative. Dopo una serie di avventure del bulbo “ribelle”, questi realizza che bisogna tirare fuori il meglio di sé, e dovrà anche affrontare le battaglie della vita. Il libro è dedicato principalmente ai giovani odierni, che stentano a trovare la bellezza che hanno dentro di loro e che possono quindi intraprendere strade pericolose se non accompagnati».
L’idea del libro e del suo impegno di volontariato “in strada” nasce dall’invito di Papa Francesco all’accoglienza degli ultimi. Così, ci racconta Suor Carla: «La nostra congregazione, ha accettato l’idea di aprire parte della Casa generalizia per accogliere le ragazze salvate dal giro della prostituzione, in un ex asilo appartenente all’Ordine delle suore. Ci rechiamo nelle strade più difficili di notte e, avvicinandoci alle ragazze, cerchiamo di creare un rapporto sincero e aperto con loro, basato prima di tutto sull’amicizia e la fiducia. Sentivamo che servisse altro e abbiamo creato una famiglia, non una casa d’accoglienza. E’ importante sentire l’urlo di Cristo sulla Croce per aiutare chi, come queste ragazze, vivono sofferenze fisiche e morali».
«Noi non abbiamo nessun tipo di finanziamento – continua la suora – e quindi dobbiamo industriarci e quindi organizziamo mercatini e vendiamo degli oggetti che le ragazze creano come bracciali, oggetti sacri, ecc. Siamo molto emozionate poiché in questi giorni diverremo anche associazione e quindi potremo ampliare sempre più la nostra famiglia, la nostra missione e veicolare un messaggio di speranza tramite le nostre opere. Abbiamo pochi mezzi a disposizione e quindi, per ora è possibile acquistare il libro presso il negozio di articoli religiosi “Cattolica” o nel negozio “Fantacarta” di Avezzano (AQ)».
Diceva il grande Don Andrea Gallo: «Io vedo che quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri» e questo, crediamo, sia il senso dell’apostolato di Suor Carla.