CAPISTRELLO – Non accenna a scemare la polemica al calor bianco, a Capistrello, fra il Sindaco Cicciotti e la sua maggioranza e l’opposizione del PD sulla questione Di Giacomo. Le dimissioni del consigliere di maggioranza per questioni professionali e personali, cui è seguita rinuncia alla surroga della prima dei non eletti Silvia Fantozzi, per gli stesi motivi, e poi l’ingresso n Consiglio di Ulderico Persia, ha innescato un botta e risposta che dura ormai da giorni con rimpalli di accuse sulla mala gestione del paese capitale della Valle Roveto.
Questa la controreplica di Alessandro Croce, segretario cittadino del Pd, alle note di maggioranza e consiglieri: «Con le mie dichiarazioni del 23 agosto scorso ho voluto evidenziare il grave stato confusionale nonché la grave difficoltà politica che sta attraversando l’Amministrazione comunale di Capistrello. La risposta piccata e scomposta di Ciciotti e dei suoi accoliti rivela che ho toccato un nervo scoperto -scrive il segretario del Circolo Pd di Capistrello – . Che gli interventi proposti da questa Amministrazione presentino tutti gravi problemi di ritardi, innalzamento dei costi inizialmente previsti, procedure amministrative discutibili, è un dato di fatto ed è noto a tutti (si vedano, ad esempio, piazza Risorgimento, scuola Media Sabin, Piazza Caduti sul Lavoro). O, ancora, vuole forse farci credere il sig. Sindaco che la sua Amministrazione non sta subendo una grave e continua emorragia rappresentata dall’uscita di ben quattro membri della sua lista e quindi della sua maggioranza, ultimi dei quali Corrado Di Giacomo e Silvia Fantozzi? È il caso di ricordare a un Ciciotti livoroso e comprensibilmente nervoso – prosegue Croce – che il suo dovere è quello di governare e non di fare l’opposizione. Certo è difficile ma se non è capace a farlo, ciò non può essere responsabilità né dell’attuale minoranza né della precedente Amministrazione, la quale, invece, moltissimo ha fatto per Capistrello, ad esempio pagando in tempi record i debiti, pari a 6 milioni di euro, che altri avevano fatto, come certamente noto al vice sindaco Geltrude Scatena che è stato revisore dei conti fino al 2008 e che addirittura ha ricoperto il ruolo di Presidente del Collegio dei revisori, facendo opere per svariati milioni, risanando il Comune, tagliando IMU e Tari e lasciando nella casse comunali un avanzo di 5 milioni di euro, come egli stesso ha certificato nel giugno 2015.
L’Amministrazione precedente, tanto amata da Ciciotti, ha anche combattuto strenuamente per evitare la tentata revoca dei finanziamenti a cui il sindaco incautamente si riferisce, concessi nel corso di altre consiliature, pari a 635.000 euro. Tale fatto gli è certamente noto poiché, se mentre era in minoranza urlava allo scandalo per la perdita di tali fondi, una volta divenuto primo cittadino ha seguito la strada da noi tracciata proseguendo in Tribunale la battaglia giudiziaria per difenderli. E ancora si attende la decisione definitiva. A proposito di tali fondi – precisa il segretario locale de Pd – , Ciciotti omette maliziosamente di dire che gli stessi, insieme a molte opere pubbliche su cui si è concentrata l’attività della precedente Amministrazione, sono stati oggetto, in data 30.3.2012, di una corposa quanto infondata denuncia a firma sua e dei signori Stati Angelo (attuale assessore) e Pizzi Scatena Stelvio, inviata alla Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza e al sig. Prefetto, attraverso la quale i predetti chiedevano di valutare se sussistessero responsabilità a carico degli allora Sindaco e assessori, tra i quali anche il sottoscritto.
La distinzione tra me e i miei colleghi di Amministrazione di allora e lui non può essere più netta. Mentre lui si è prodigato a denunciarci nel tentativo di mascherare la sua incapacità politica a fare opposizione, noi ci stiamo limitando a svolgere la nostra funzione di opposizione nel Consiglio comunale. Nessuno di noi – incalza Croce – si è mai sognato di denunciare alcunché agli organi competenti perché abbiamo sempre ritenuto, e continuiamo a ritenere, che il metodo delle denunce, da lui largamente usato, è la certificazione del fallimento della politica! Infine fa piacere sapere che Ciciotti e i suoi abbiano dovuto far ricorso ai “migliori vocabolari di italiano” per imparare che in effetti i loro proclami altisonanti non accompagnati da apprezzabili risultati possano essere descritti con una semplice parolina: bluff!
Il tempo, sig. Sindaco, è galantuomo, sempre! Aspettiamo e vediamo. Quando avrete completato i vostri 5 anni di governo di Capistrello – cnclude Croce – (ammesso che vi restino consiglieri sufficienti per farlo) tireremo le somme. Buona fortuna per tutto. Oggi più che mai ne avete tanto bisogno».