di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – La ricreazione è finita. Con il superamento della soglia del 15 agosto, si passa alla vera seconda metà dell’anno. Quella dei nodi che vengono al pettine. La sospensione della vita che si crea nella prima metà di agosto, infatti, va a svanire in una notte e, come in un film dell’orrore, i tormenti veri della vita riappaiono con tutta la loro evidenza e concretezza. E ciò vale anche per questa città, per la Marsica e per tutta la nostra regione. Vale soprattutto per tutti coloro che hanno sperato che alla realtà potesse sovrapporsi un mondo immaginario ed ipocrita, il solito tappeto che copre il mucchio di polvere, tanto per campare irrealmente felici. E sì, la ricreazione, invece, è proprio finita.
E allora mettiamo subito un po’ di cose in chiaro.
In questi giorni abbiamo assistito ad una vera e propria aggressione verbale, e non solo, nei nostri confronti, sulla nostra pagina Facebook, da parte dei “Fondamentalisti Biruote” che ci accusavano, in sostanza, di fare il nostro lavoro. Noi non siamo contro la pista ciclabile, meglio e più appropriato sarebbe chiamarla col suo vero nome, ovvero ciclovia. Noi siamo contro le operazioni calate dall’alto, senza interfacciarsi con la città e soprattutto senza tenere conto delle osservazioni di coloro che certe situazioni e certe zone le vivono quotidianamente e, magari, debbono trarvi anche il sostentamento per le proprie famiglie e per quelle dei propri dipendenti. Riteniamo, poi, che non ci sembra del tutto rispondente a razionalità inserire una ciclovia in mezzo al traffico del centro cittadino. Sono cose antitetiche. Allora se si vuole fare la ciclovia in centro, si abbia anche il coraggio di pedonalizzare tutto il centro, lo si apra solo a pedoni e biciclette e si provveda ad organizzare un sistema di trasporto pubblico cittadino compatibile con questa nuova realtà. Magari passando prima da assemblee con i residenti e con tutta la città, per spiegare ed avere consigli su un progetto simile. Ma il cerchiobottismo dello stare un po’ con i Fondamentalisti Biruote, un po’ con gli automobilisti e un po’ con i Commercianti, non porta a nulla se non alla solita, nota confusione.
Noi non siamo contro l’isola pedonale, ma, anche in questo caso, abbiamo riportato perplessità e dubbi, non solo dei commercianti o dei “Fondamentalisti Quadriruote”, ma di urbanisti, ingegneri, architetti e storici della città che hanno rilevato criticità serie in quel progetto. Noi abbiamo ripreso l’idea del parco ciclopedonale di Villa e Piazza Torlonia, che completato da università e polo culturale avrebbe rappresentato un fiore all’occhiello per l’intera regione, peraltro idea propagandata dal sindaco in campagna elettorale che assicurava che non ci sarebbe più stata la chiusura del centro di Avezzano.
Noi non siamo contro la riqualificazione di piazza Torlonia, ma contro un progetto, anche in questo caso, che presenta più ombre che certezze. I lavori sono praticamente fermi da tempo, e abbiamo registrato le perplessità di paesaggisti, botanici, agronomi e altri esperti di questo settore, che ci hanno guidato nella nostra azione. In molti, peraltro, ci hanno rappresentato timori per la sopravvivenza di molte delle piante del giardino di Avezzano, o di quel che ne resta.
Noi non siamo contro la rivalutazione di Piazza del Mercato e i lavori a Piazza Risorgimento, ma facciamo notare a gran voce, sostenuti da tecnici e figure della cultura cittadina, che quei lavori, quei progetti, lungi dal ripercorrere la storia di Avezzano e della Marsica, snatureranno l’identità di una città che in questi 103 anni ha faticato a risorgere dalle macerie del terremoto e che solo dopo un secolo sta ricostruendo la sua identità. Ora snaturare e stravolgere certi luoghi, come Piazza Risorgimento e Piazza del Mercato, secondo noi rappresenta un vero assassinio della nuova identità avezzanese.
Qualcuno ci ha persino detto che utilizziamo un linguaggio violento. Non abbiamo nulla di cui giustificarci perché noi utilizziamo il linguaggio e la forza di ciò che riteniamo la realtà e la verità. Violento è chi si rivolge ai cittadini, da posizione istituzionale, dicendo “non rompete le p…e”, ”andatevene se non vi sta bene”, oppure invitando a rilassarsi invece di stare sempre lì a pensare a quello che fa l’Amministrazione comunale. La Città e l’Amministrazione non è solo affare del sindaco, della giunta e dei consiglieri, è soprattutto cosa di chi la città la abita, ci lavora, studia e ci passa anche qualche ora per lo shopping o per il divertimento. Dire la propria è il fondamento ed il sale della democrazia. Chi non capisce o non concepisce ciò, si è posto su una china molto pericolosa, quantomeno di prevaricazione e arroganza, due caratteristiche che non fanno mai rima con intelligenza. E che cozzano sicuramente con i principi di questo giornale.
Il motto di MarsicaWeb “L’informazione serve di è governato, non chi governa”, è il fondamento della sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America nella causa fra il mitico Washington Post e il Governo Usa sulla questione denominata “Pentagon Papers”, documenti sulla guerra in Vietnam che mettevano in chiaro bugie dette dal governo americano dell’epoca. Chi non vuole andare a ricercare tutta la storia, può andarsi a vedere il film “The Post”, e così potrà capire meglio la nostra filosofia. Noi non scriviamo per o contro il potere, a favore di uno o di un altro, noi vogliamo informare i cittadini, renderli consapevoli e aperti. Senz’altro abbiamo fatto, facciamo e faremo errori, ma di certo sono errori in buona fede fatti sempre e soltanto per garantire la massima trasparenza in ogni occasione, circostanza, fatto e notizia. Se questo fa paura non è un nostro problema ma di chi ha paura della realtà e della verità.
Per sintetizzare chiudiamo con una frase del giornalista e scrittore Massimo Gramellini: «Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi».
Noi non abbiamo paura della verità, tantomeno di quello che pensiamo di essere, e pertanto abbiamo deciso di perseguire e offrire la verità al più ampio pubblico possibile.