AVEZZANO – All’interno della manifestazione “Luco in fiore” per l’Estate luchese 2018 organizzata con il patrocinio e per volontà del Sindaco Marivera De Rosa e dell’Amministrazione tutta, un evento particolare ci metterà a contatto con la nostra storia e le nostre origini e ci porterà indietro, in un passato lontano i cui echi ancora sembrano aleggiare intorno a noi, soprattutto nei luoghi in cui certe storie si raccontano avvenute. Ed ecco, allora, che in una serata in cui i desideri possono avverarsi, potrebbe apparire, o potremmo sentire, nel bosco di Luco, la dea Angizia, la madre dei Marsi. Così, nella notte di San Lorenzo, 10 agosto 2018, ore 21, il Cortile delle parole danzanti alza lo sguardo verso la volta celeste ad acciuffare la stella cadente della memoria. E con il giovane Marzio e suo nonno Papio Mutilo cercheremo di recuperare il sogno di una nazione unita e libera. Lo faremo sfogliando le pagine del romanzo “Viteliù-Il viaggio di Marzio”, rigoroso affresco storico che getta luce su un periodo poco noto della nostra storia. Lo faremo nell’Antica Anxa, l’area archeologica ubicata in prossimità della Chiesa di Santa Maria a Luco dei Marsi.
Il romanzo prende il via da un segreto svelato sulle origini del protagonista, Marzio, un ragazzo romano che scopre di appartenere alle genti sannite e marse, proprio nel giorno in cui, per la prima volta, monta il suo cavallo Arco e bacia la sua amata Lucilla. Nelle idi di maggio del 72 a. C. Marzio riceve la visita di un vecchio cieco. E’ il comandante militare sannita Papio Mutilo, suo nonno, che, svelatagli la sua identità, gli chiede di accompagnarlo in un viaggio di ritorno nei luoghi nativi, alla scoperta di sé e della verità della storia, volutamente distorta, dei popoli che costruirono la prima nazione cui fu dato il nome di Italia. Questi popoli (Sanniti, Marsi, Peligni, Piceni e Lucani) misero insieme centomila uomini per realizzare il loro sogno di libertà, un sogno infranto dal generale romano Lucio Cornelio Silla che sterminò l’etnia sannita condannando alla damnatio memoriae la tribù dei Pentri, stanziata nell’odierno Molise.
È questa la trama del romanzo storico Viteliù-Il viaggio di Marzio, scritto dal giornalista e saggista Nicola Mastronardi, edito da Itaca Edizioni.
L’edizione che il Cortile presenterà il 10 agosto è la versione ridotta dell’originale romanzo Viteliù- Il nome della libertà, che, divenuto un caso letterario grazie al passaparola dei lettori, è ormai alla quarta ristampa.
“Il Cortile” è ben lieto di presentare questa versione nell’intento di offrire ai giovani l’opportunità di accostarsi alla parola scritta e alle proprie origini con piacevolezza e immediatezza, ma nel contempo nel pieno rispetto della rigorosa e intensa ricerca storica, durata ben sette anni, che è alla base di questo lavoro.
Presentare questo romanzo nello spazio sacro della dea Angizia, per il Cortile delle parole danzanti, è motivo di profonda emozione. Dialogherà con l’Autore la professoressa Roberta Placida, docente di Lettere, che presterà la sua voce alla dea Angizia. Saranno, inoltre, le note dell’arpa di Maria Palma a riecheggiare la magia dell’Antica Anxa. Per questo il Cortile ringrazia chi ha reso possibile l’evento: il Sindaco, dott.ssa Marivera De Rosa e l’Amministrazione tutta, nonché l’associazione Arci e il suo presidente Americo Esposito.
Il Cortile delle parole danzanti non è un’associazione, non ha pertanto uno statuto, non ha un programma. E’ semplicemente l’incontro di due amiche, Maddalena Angelucci e Carla Cesta, che amano organizzare momenti di condivisione tra musica, parole e immagini, con la benevolenza di amici che collaborano con passione e spesso gratuitamente. Nasce, nel 2013, per volontà del Presidente dell’Arci Americo Esposito, organizzatore di “Luco in fiore”, di creare uno spazio culturale all’interno della manifestazione. Consapevoli della pochezza delle risorse ma anche, nel contempo, della ricchezza che scaturisce dall’incontro, si procede…
Oltre alle serate all’interno di “Luco in fiore”, appuntamento annuale per il Cortile, abbiamo organizzato le Giornate della memoria, coinvolgendo soprattutto i bambini e i ragazzi nel fare memoria di eventi che hanno segnato la storia mondiale ma anche del nostro territorio.
Il nome riecheggia il Cortile dei gentili spazio all’interno del quale si riunivano religiosi e non, ebrei e gentili, per parlare di Dio e dell’uomo in un atteggiamento di rispetto verso le idee e le persone. Il Cortile è diventato delle parole danzanti perché mentre prendeva corpo l’idea durante una camminata nei prati di luco, una miriade di farfalle bianche danzò nell’aria!
Il Cortile ha una pagina Facebook: Il Cortile delle parole danzanti.