di Roberta Placida
AVEZZANO – Domani, Martedì 7 agosto all’Aquila la società Abruzzo Energie Rinnovabili sarà presente per il “riesame del giudizio 2908 prot. 168989 del 13.06.2018” per chiedere ancora di avere licenza di INTUBARE IL RIANZA PER REALIZZARE UN IMPIANTO IDROELETTRICO. Il Comitato “VIVIAMO IL LIRI” sarà presente insieme a tutte quelle persone che vogliono conservare il Rianza così come è: l’area ha, infatti, come leggiamo nelle osservazioni depositate in Regione di A. De Sanctis, un elevatissimo valore paesaggistico e il Comune, che ha realizzato in questa zona il Parco fluviale, ha già espresso la volontà di ampliare il perimetro del Parco Fluviale Rianza che potrebbe inglobare il sito “Emissario di Claudio” e la tratta ferroviaria Capistrello Pescocanale per i quali era stata avviata la procedura di riconoscimento di siti dell’UNESCO.
Il progetto proposto va nella direzione esattamente opposta rispetto a quella definita dagli
strumenti di tutela del paesaggio e sua valorizzazione perché, ovviamente, un fiume intubato perderebbe del tutto i valori paesaggistici.
Già a Giugno scorso, grazie ad una raccolta di firme – ne sono state raccolte circa mille- a incontri e convegni sul tema, un intero paese ha avuto il supporto di altre comunità, di altre città, di tantissime altre realtà e sensibilità, e il primo tentativo di intubare il torrente è stato fermato, ma ciò rischia di non bastare a difendere quel poco che ha questo paese e che è patrimonio di un intero territorio.
Oltre all’aspetto paesaggistico, è da considerare lo stato di qualità dei fiumi abruzzesi e il rapporto con il Rianza. Dalla succitata relazione tecnica di De Sanctis apprendiamo che «lo stato di qualità dei fiumi abruzzesi è molto distante dagli obiettivi comunitari fissati dalla Direttiva 60/2000/CE, con oltre il 70% dei tratti monitorati dall’ARTA classificato in uno stato di qualità ecologica non conforme alla categoria “BUONO” o “ELEVATO”. Lo stesso fiume Liri nel tratto interessato dalla confluenza con il Rianza è in uno stato “SUFFICIENTE”, quindi non conforme con gli obiettivi comunitari. I corpi idrici della Marsica sono praticamente tutti in condizioni assai critiche, con diversi tratti fluviali in stato “SCADENTE” o addirittura “PESSIMO”»-
In un contesto così critico il Torrente Rianza, costituito per lo più da acque di risorgiva e privo di elementi di disturbo, è uno dei pochissimi corsi d’acqua a conservare uno stato di elevatissima qualità. Pertanto, la Regione Abruzzo non può permettere di aumentare la pressione antropica nel bacino del Liri, ma deve tutelare quanto di buono c’è per migliorare la capacità di reazione del Liri e dei suoi affluenti.
Intubare il Rianza sarebbe stuprare un territorio, violentarne la bellezza e alternarne gli equilibri già abbastanza precari, anche per il dissesto idrogeologico della zona – l’area interessata è a rischio frane- e per il rischio sismico. Per questo, il comitato “VIVIAMO IL LIRI” chiede di condividere la protesta che deve coinvolgerci tutti, indistintamente, dal momento che siamo tutti parte di questo “ecosistema” che pian piano, in nome di un progresso che non c’è, ci viene proditoriamente sottratto.
Chiudiamo con l’accorato appello dei promotori del comitato «Cittadini, associazioni, circoli, movimenti, partiti dite insieme a noi NO ALL’INTUBAMENTO DEL TORRENTE RIANZA. Dite insieme a noi: “IO NON CI STO”»