AVEZZANO – Urban center, interviene nella polemica anche l’esponente del centrodestra avezzanese Massimo Verrecchia. L’ex deputato e personaggio di spicco di Avezzano popolare, stigmatizza il metodo della nomina di Di Micco e sottolinea come De Angelis non abbia in alcun modo rispettato gli impegni con l’altro presidente, virtuale più che reale, il dottor Domenico barbati, al quale invia la massima solidarietà.
Questa la nota di Massimo Verrecchia: «Solidarietà al dott. Domenico Barbati illustre cittadino avezzanese al quale il sindaco De Angelis aveva dato la parola che sarebbe stato lui il presidente dell’Urban Center a titolo gratuito. Ero presente insieme a tanti altri alla conferenza stampa del 5 febbraio con il dott. Barbati seduto ” alla destra del sindaco”(come nella foto).
Il dott. Domenico Barbati da sempre nel mondo dell’associazionismo no-profit e del volontariato, presidente dell’associazione nazionale Medici di Famiglia volontari per le emergenze (AMFE). Componente della consulta nazionale del volontariato presso il Dipartimento di Protezione civile Nazionale. È stato anche insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per i meriti acquisiti durante il sisma dell’Aquila del 2009 per il ripristino dell’assistenza territoriale di base. Ebbene il sindaco De Angelis anche in questo caso non ha mantenuto la parola data e l’impegno assunto pubblicamente, nominando altra persona, Rocco Di Micco, candidato con Di Pangrazio, molto ma molto “citato”, tanto per usare un eufemismo, dallo stesso sindaco De Angelis sia in campagna elettorale che subito dopo.
Di Micco ha ricevuto anche il plauso per la sua nomina oltre che dal consigliere Donato Aratari, collega medico di Barbati, anche dal capogruppo di maggioranza, Alessandro Pierleoni, che ha firmato il comunicato stampa diramato dal comune nel quale ha evidenziato le “indubbie capacità umane e relazionali ….la scelta migliore” di Di Micco. È utile qui ricordare un noto proverbio: ”dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io”», conclude Verrecchia.
Non possiamo che dare solidarietà al dottor Barbati e andarci a rileggere i vecchi detti di una volta, mondo più saggio e rispettoso.