di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Urban Center, la maggioranza che sostiene De Angelis difende Di Micco e replica alle critiche dell’opposizione.
Dopo la nota, pubblicata ieri, della minoranza consiliare di Avezzano, che segnalava contraddizioni e problemi di metodo in merito alla scelta di Rocco di Micco, ex assessore “lampo” alle attività produttive della giunta comunale nonché ex candidato nella coalizione Di Pangrazio ed esponente dell’Udc, arriva puntuale la nota del Palazzo municipale che vi offriamo integralmente, come sempre.
«Con l’individuazione di Rocco Di Micco quale presidente dell’Urban Center, la nostra amministrazione ha inteso puntare sulla consolidata esperienza amministrativa e sulle indubbie capacità umane, relazionali e professionali che Rocco Di Micco ha dimostrato negli anni, caratteristiche che lo rendono la scelta migliore per garantire alla Consulta delle Consulte una guida autorevole, dinamica e produttiva, non condizionabile da alcuno. Ci amareggia che la sua nomina abbia dovuto subire stucchevoli quanto sgradevoli ironie, in un comunicato stampa firmato dai consiglieri del Pd e con un generico riferimento a una coalizione, quella del consigliere Di Pangrazio, che semplicemente non esiste più. Lo stesso consigliere comunale di minoranza Mario Babbo, del resto, ha preso tempestivamente le distanze da questo comunicato dichiarando su Facebook di non averlo condiviso né tanto meno firmato. La frettolosa smania di visibilità dell’ex sindaco potrà forse conquistare qualche effimero titolo di giornale, ma finisce per isolarlo sempre di più in consiglio comunale e in città. L’Urban Center è realtà e Rocco Di Micco saprà dare a questa importante istituzione quell’impulso necessario per renderla operativa in tempi strettissimi. Puntare il dito sull’eventualità di un rimborso spese per il presidente o sull’arredo della sede è semplicemente puerile. Non merita risposta. Da parte di chi ha amministrato, peraltro, ci si aspetta un contributo anche critico, ma di maggiore spessore. – F.to da tutti i capigruppi di maggioranza in consiglio comunale».
Noi, che abbiamo anche fatto una ricostruzione di tutta la vicenda, qualche riflessione la poniamo a tutti. Fermo restando che non vogliamo esprimere alcun tipo di giudizio su Di Micco, personale o politico, non è nostra abitudine e nemmeno nostro compito, crediamo però di poter dire che in relazione alle contraddizioni e ai problemi di metodo su questa vicenda, resta tutto in piedi. Non fosse altro perché in Italia c’è una legge, non abrogata fino a questo pomeriggio, che impedisce a chi ha ricoperto ruoli amministrativi di svolgere incarichi pubblici per un determinato periodo. Resta in piedi anche la totale gratuità dell’incarico dato in prima battuta al dottor Barbati e i rimborsi, o altro, che invece sarebbero saltati fuori ora. E resta anche il fatto che Di Micco è un esponente di un partito, l’Udc e quindi non super partes per definizione (partito deriva dal latino partire «dividere»; ciò che è diviso, parte) e come tale non può garantire uno ruolo di terzietà nel rappresentare l’intero Consiglio comunale. Relativamente alle competenze non abbiamo nulla da contestare o dubitare, ci mancherebbe, ma l’Amministrazione, a sua tutela e di quella del nominato, farebbe bene, anche a mezzo stampa e ci mettiamo sin da ora a disposizione, a pubblicare il curriculum vitae, formativo e professionale del prescelto in modo che la Città possa essere consapevolmente edotta alla luce del sole e nella massima trasparenza.
Chiudiamo con una frase del citatissimo, in questo periodo e spesso a sproposito a parer nostro, Henry Ford: «Il successo risiede nell’avere proprio quelle competenze richieste in quell’istante».